Con gioia noi, Giovani Democratici Carrara, annunciamo la nascita dei Giovani Democratici della Val di Magra con cui, ancora prima della formale costituzione, abbiamo iniziato un percorso di collaborazione costante sui temi e sulle attività.
Auguriamo al nostro Segretario, Clarke Ruggieri, di poter creare un grande percorso con e per i ragazzi e rinnoviamo il nostro impegno perchè la collaborazione non si esaurisca.
Come diciamo sempre:
AVANTI!INSIEME.
Ecco a voi il comunicato stampa del nuovo circolo:
Alle ore 15 del 4 ottobre 2013 si è tenuto il congresso del Circolo GD
Val di Magra. Alla riunione erano presenti il Segretario Provinciale dei
Giovani Democratici di La Spezia, Riccardo Delucchi ed il Segretario
Regionale, Andrea Grande. In tale data si è eletto il nuovo Segretario
della Val di Magra, Clarke Ruggeri, all’unanimità, successivamente si è
eletto il Direttivo in cui si contano 15 ragazzi che vanno dai 29 anni
ai 16, Elena Alpinoli, Chiara Bernardini, Beatrice Casini, Michael
Elisei, Kevin Ruggeri, Debora Amantia, Michela Arfanotii, Matteo Felici,
Elia Sarpi, Mario Torre, Lia Mannucci, Irene Gruzza, Edoardo Castaldi,
Davide Deste. Durante il Congresso il Segretario ha nominato altre
quattro figure in suo supporto: Vice segretario, Umberto Raschi;
tesoriere Michael Elisei; responsabile Enti Locali, Irene Gruzza;
responsabile organizzazione, Lia Mannucci. Da oggi partono il lavori del
nuovo gruppo dei Giovani Democratici, il gruppo coeso esprime voglia ed
interesse per cambiare ed apportare idee e contributi nuovi sia al
partito che all’intero territorio. Positiva è l’alta partecipazione dei
giovani in un clima di disinteresse generale da parte dei cittadini e
soprattutto di questa fascia d’età per la politica territoriale e
nazionale. Gli eventi che attendono il gruppo sono molti e
pluritematici, si affronterà il Congresso Nazionale del PD, si parlerà
del rinnovo dei circoli territoriali, si affronteranno i problemi
quotidiani della gente ascoltandoli e confrontandosi con le varie giunte
comunali del territorio, con un lavoro sinergico di tutti i territori
della Val di Magra. Il gruppo auspica una più ampia partecipazione degli
iscritti al partito e soprattutto dei non iscritti con la logica della
più ampi ed aperta partecipazione per discutere e cercare di migliorare
il territorio. Con questi propositi il gruppo dei GD lavorerà in
collaborazione con i GD provinciali spezzini e carrarini per cercare di
dare un futuro migliore alla propria ed alle future generazioni.
sabato 5 ottobre 2013
giovedì 3 ottobre 2013
DOCUMENTO GD SULLA PARTECIPAZIONE
Noi,
Giovani Democratici Carrara, abbiamo fortemente voluto affrontare il tema della partecipazione,
approfondendo il progetto “OLTRE LE CIRCOSCRIZIONI”, di cui andremo ad
analizzare brevemente la genesi e lo sviluppo.
Base
normativa di tale progetto fu la Legge regionale 69/2007 sulla partecipazione e
sui processi locali, meglio conosciuta come “Legge Fragai”, nome dell’allora Assessore regionale alle riforme istituzionali e al rapporto con gli enti
locali.
La suddetta legge fu esempio
di estrema lungimiranza politica per una serie di motivi: in prima istanza fu
la prima a livello europeo a mettere
al centro la partecipazione dei cittadini; in secondo luogo perché fu capace di
superare uno statico sistema partitico
senza scadere in quelle assurde idee di una democrazia diretta (come unica
alternativa e come unico “rimedio” possibile alla democrazia rappresentativa) e
di lotta perpetua contro chiunque faccia parte di un partito a cui, invece, il
grillismo ha inneggiato e con cui, data l’esasperazione del popolo italiano, ha
raggiunto determinati risultati elettorali.
La nostra precedente amministrazione comunale decise, nel
2011, di utilizzare gli strumenti messi a disposizione dall’assessore regionale
per creare un sistema di organi che potesse superare le vecchie circoscrizioni
che vennero eliminate dalla Finanziaria del 2010.
Proprio di questa scelta, noi GD, ne abbiamo parlato in una
delle nostre riunioni (svolta a Settembre 2013) con Andrea Zanetti, ex Vice
Sindaco, che si interessò dall’inizio del progetto e che lo portò a compimento
con l’emanazione del regolamento (stilato attraverso un lavoro sinergico tra
amministrazione e cittadini, organizzati in una giuria popolare) che avrebbe
disciplinato in toto i nuovi organi.
Il progetto, dopo una fase di stallo, è oggi di nuovo oggetto
di discussione all’interno dell’amministrazione e attendiamo fiduciosi che
possa definitivamente prendere vita.
Andiamo, però, oltre gli aspetti tecnici di esso e, come già
detto, analizziamone il dato e l’impatto politico.
Anche se non fu il primo esperimento in assoluto in questa
direzione (Carrara affrontò con il sistema partecipativo anche la discussione
sul waterfront), “OLTRE LE CIRCOSCRIZIONI” dimostrò, ancora una volta, l’importanza imprescindibile della
partecipazione dei cittadini.
Siamo certi che quest’ultima, infatti, sia capace di ampliare
la discussione, dando la possibilità a tutti di intervenire e, dunque, di
sentirsi parte integrante della decisione politica che verrà presa.
Naturalmente è necessario capire che con il termine “partecipazione” non si deve
intendere un qualcosa di fatto a caso, in cui si dà, in malo modo, la semplice
e vuota possibilità di “urlare e sfogarsi”, senza concludere nulla; intendiamo,
al contrario, un METODO vero e
proprio che, dettando le modalità di
discussione e fissando un fine
ultimo ben preciso, riesca a dare la possibilità di un confronto reale, portando a conclusioni
elaborate a cui, forse, la politica da sola potrebbe non arrivare.
Un esempio per capire cosa vogliamo intendere: la selezione
dei membri della giuria popolare svolta in maniera completamente casuale
(modalità che è parte integrante del sistema di partecipazione dei cittadini)
mette in campo persone molto diverse tra loro che, a loro volta, mettono a
disposizione del progetto risorse che spaziano moltissimo e che possono, dunque,
dare ancora più forza alla discussione.
Detto
tutto questo, noi GD Carrara riteniamo
che sia doveroso, in questa fase in cui sono necessari nuovi metodi di
lavoro e modalità politiche e in cui il cambiamento non è più una materia
differibile, mettere seriamente e
definitivamente la partecipazione al centro della politica e al centro
della vita del nostro partito.
Quello
che serve è confrontarsi e sviluppare
una forma mentis ben precisa che riconosca realmente il
ruolo determinante della partecipazione: solo con essa la politica potrà uscire
dal baratro in cui pian piano è caduta; solo con essa potremo riavvicinarci ai
cittadini e ridare quella fiducia che hanno perso; solo così potremo dimostrare che la politica non è lontana ma che, al
contrario, la si può fare per e con i cittadini; solo con la partecipazione
reale potremo, parlando
internamente, salvare il nostro partito
dalle derive politiche e personalistiche che hanno distrutto la nostra anima e
hanno sconsacrato il nostro obiettivo iniziale; solo con essa i militanti
si sentiranno ancora parte integrante di questo grande progetto chiamato
Partito Democratico.
Proprio
rimanendo in tema di partecipazione dei militanti al sistema partito, passiamo
al secondo punto di questo documento:
LA PARTECIPAZIONE
INTERNA ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI CIRCOLI TEMATICI.
Sul tema della partecipazione, della sua struttura e
dell'organizzazione del Partito Democratico, assume rilevanza centrale il
futuro dei circoli territoriali.
Partiamo dal presupposto che nessuno
mette in discussione l'importanza fondamentale che questi hanno nel dialogare
con la "base" e nel promuovere iniziative sul territorio che
altrimenti risulterebbero difficilmente realizzabili.
Dobbiamo però rilevare che la
crisi del partito di massa ha travolto anche le "sezioni",
riducendone il numero e, soprattutto, la
partecipazione attiva dei militanti, con la conseguenza che questi
risultano spesso scarsamente, se non del tutto, inoperanti: non è, però, questo
il luogo per affrontare il complesso tema della crisi della partecipazione
politica, intesa come fenomeno storico ormai di larga diffusione, non soltanto
in Italia.
Appare piuttosto utile
formulare una proposta che, sebbene non sia in grado da sola di arginare il
crescente disinteresse per la politica, può certamente fornire nuova linfa alle
strutture di base del partito.
Attualmente e in pura linea teorica il sistema prevede questo: i
circoli vengono creati su base territoriale, ogni circolo si occupa del proprio
quartiere e ne affronta tutte le tematiche; nella realtà, però, spesso accade
che i circoli non abbiano iscritti (e soprattutto militanti attivi) sufficienti
per discutere seriamente e con le dovute competenze di temi che spesso hanno
una rilevanza notevole: accade, così, che le riunioni di circolo si riducano
spesso a luoghi dove esprimere liberamente la propria opinione oppure liberare
la propria rabbia, senza però un effettivo riscontro in termini di utilità
politica.
Per questo proponiamo che, non in sostituzione dei circoli
territoriali, bensì al loro fianco, vengano creati dei circoli tematici, in grado di occuparsi in modo specifico dei più
importanti temi locali, intercettando le migliori competenze del partito in
quello specifico settore e, magari, chiamando in causa anche esponenti esterni al partito (la ormai troppo spesso
invocata società civile) in grado di dare il loro contributo.
Questa parziale ristrutturazione della
struttura di base del partito è già stata adottata, suscitando notevole
interesse, da diverse federazioni del PD.
Questo assetto, a nostro avviso, avrebbe il duplice vantaggio di stimolare
la partecipazione di chi è interessato ad occuparsi di temi specifici e,
dall'altro, rappresenterebbe un prezioso
punto di riferimento per i dirigenti del partito che, dovendosi occupare in
prima persona di quegli stessi temi, avrebbero una struttura con la quale
rapportarsi e dialogare.
Ovviamente i circoli tematici dovrebbero essere diversi a seconda del
luogo dove sorgono, pertanto, a nostro avviso, a Carrara sarebbe imprescindibile un circolo tematico che si occupi del
marmo e di tutte le tematiche ad esso collegate.
Una struttura di questo tipo,
che ribadiamo non sarebbe alternativa a quella attuale ma complementare ad
essa, sarebbe un primo punto di partenza per ripristinare quella partecipazione dal basso e quel dialogo tra vertice
e base che viene da tempo indicata, da tutti, come elemento imprescindibile
per il rilancio del Partito Democratico.
E' evidente, infatti, che il
modello attuale di organizzazione non risponde più alle richieste di
partecipazione dei militanti del partito i quali, con strumenti diversi (primo tra
tutti le primarie) vogliono essere parte integrante delle decisioni e della
formazione del Partito Democratico.
Per questo pensiamo che questo obiettivo possa essere raggiunto anche,
ma non soltanto, attraverso una riorganizzazione delle strutture di base del
partito, passando da quella attuale, esclusivamente territoriale, ad una mista
che prevede anche circoli tematici.
IL
SEGRETARIO DEI GD CARRARA, MARIO TAURINO;
IL RESPONSABILE ALLA COMUNICAZIONE, MICHELE
VANOLLI
I
GIOVANI DEMOCRATICI DEL COMUNE DI CARRARA.
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