sabato 5 ottobre 2013

ED ECCO I NOSTRI COMPAGNI DELLA VAL DI MAGRA: BENVENUTI RAGAZZI!!

Con gioia noi, Giovani Democratici Carrara, annunciamo la nascita dei Giovani Democratici della Val di Magra con cui, ancora prima della formale costituzione, abbiamo iniziato un percorso di collaborazione costante sui temi e sulle attività.
Auguriamo al nostro Segretario, Clarke Ruggieri, di poter creare un grande percorso con e per i ragazzi e rinnoviamo il nostro impegno perchè la collaborazione non si esaurisca.

Come diciamo sempre:
AVANTI!INSIEME.

Ecco a voi il comunicato stampa del nuovo circolo:

 Alle ore 15 del 4 ottobre 2013 si è tenuto il congresso del Circolo GD Val di Magra. Alla riunione erano presenti il Segretario Provinciale dei Giovani Democratici di La Spezia, Riccardo Delucchi ed il Segretario Regionale, Andrea Grande. In tale data si è eletto il nuovo Segretario della Val di Magra, Clarke Ruggeri, all’unanimità, successivamente si è eletto il Direttivo in cui si contano 15 ragazzi che vanno dai 29 anni ai 16, Elena Alpinoli, Chiara Bernardini, Beatrice Casini, Michael Elisei, Kevin Ruggeri, Debora Amantia, Michela Arfanotii, Matteo Felici, Elia Sarpi, Mario Torre, Lia Mannucci, Irene Gruzza, Edoardo Castaldi, Davide Deste. Durante il Congresso il Segretario ha nominato altre quattro figure in suo supporto: Vice segretario, Umberto Raschi; tesoriere Michael Elisei; responsabile Enti Locali, Irene Gruzza; responsabile organizzazione, Lia Mannucci. Da oggi partono il lavori del nuovo gruppo dei Giovani Democratici, il gruppo coeso esprime voglia ed interesse per cambiare ed apportare idee e contributi nuovi sia al partito che all’intero territorio. Positiva è l’alta partecipazione dei giovani in un clima di disinteresse generale da parte dei cittadini e soprattutto di questa fascia d’età per la politica territoriale e nazionale. Gli eventi che attendono il gruppo sono molti e pluritematici, si affronterà il Congresso Nazionale del PD, si parlerà del rinnovo dei circoli territoriali, si affronteranno i problemi quotidiani della gente ascoltandoli e confrontandosi con le varie giunte comunali del territorio, con un lavoro sinergico di tutti i territori della Val di Magra. Il gruppo auspica una più ampia partecipazione degli iscritti al partito e soprattutto dei non iscritti con la logica della più ampi ed aperta partecipazione per discutere e cercare di migliorare il territorio. Con questi propositi il gruppo dei GD lavorerà in collaborazione con i GD provinciali spezzini e carrarini per cercare di dare un futuro migliore alla propria ed alle future generazioni.


giovedì 3 ottobre 2013

DOCUMENTO GD SULLA PARTECIPAZIONE

Noi, Giovani Democratici Carrara, abbiamo fortemente voluto affrontare il tema della partecipazione, approfondendo il progetto “OLTRE LE CIRCOSCRIZIONI”, di cui andremo ad analizzare brevemente la genesi e lo sviluppo.

Base normativa di tale progetto fu la Legge regionale 69/2007 sulla partecipazione e sui processi locali, meglio conosciuta come “Legge Fragai”, nome dell’allora Assessore regionale alle riforme istituzionali e al rapporto con gli enti locali.
La suddetta legge fu esempio di estrema lungimiranza politica per una serie di motivi: in prima istanza fu la prima a livello europeo a mettere al centro la partecipazione dei cittadini; in secondo luogo perché fu capace di superare uno statico sistema partitico senza scadere in quelle assurde idee di una democrazia diretta (come unica alternativa e come unico “rimedio” possibile alla democrazia rappresentativa) e di lotta perpetua contro chiunque faccia parte di un partito a cui, invece, il grillismo ha inneggiato e con cui, data l’esasperazione del popolo italiano, ha raggiunto determinati risultati elettorali.
La nostra precedente amministrazione comunale decise, nel 2011, di utilizzare gli strumenti messi a disposizione dall’assessore regionale per creare un sistema di organi che potesse superare le vecchie circoscrizioni che vennero eliminate dalla Finanziaria del 2010.
Proprio di questa scelta, noi GD, ne abbiamo parlato in una delle nostre riunioni (svolta a Settembre 2013) con Andrea Zanetti, ex Vice Sindaco, che si interessò dall’inizio del progetto e che lo portò a compimento con l’emanazione del regolamento (stilato attraverso un lavoro sinergico tra amministrazione e cittadini, organizzati in una giuria popolare) che avrebbe disciplinato in toto i nuovi organi.
Il progetto, dopo una fase di stallo, è oggi di nuovo oggetto di discussione all’interno dell’amministrazione e attendiamo fiduciosi che possa definitivamente prendere vita.

Andiamo, però, oltre gli aspetti tecnici di esso e, come già detto, analizziamone il dato e l’impatto politico.
Anche se non fu il primo esperimento in assoluto in questa direzione (Carrara affrontò con il sistema partecipativo anche la discussione sul waterfront), “OLTRE LE CIRCOSCRIZIONI” dimostrò, ancora una volta, l’importanza imprescindibile della partecipazione dei cittadini.
Siamo certi che quest’ultima, infatti, sia capace di ampliare la discussione, dando la possibilità a tutti di intervenire e, dunque, di sentirsi parte integrante della decisione politica che verrà presa.
Naturalmente è necessario capire che con il termine “partecipazione” non si deve intendere un qualcosa di fatto a caso, in cui si dà, in malo modo, la semplice e vuota possibilità di “urlare e sfogarsi”, senza concludere nulla; intendiamo, al contrario, un METODO vero e proprio che, dettando le modalità di discussione e fissando un fine ultimo ben preciso, riesca a dare la possibilità di un confronto reale, portando a conclusioni elaborate a cui, forse, la politica da sola potrebbe non arrivare.
Un esempio per capire cosa vogliamo intendere: la selezione dei membri della giuria popolare svolta in maniera completamente casuale (modalità che è parte integrante del sistema di partecipazione dei cittadini) mette in campo persone molto diverse tra loro che, a loro volta, mettono a disposizione del progetto risorse che spaziano moltissimo e che possono, dunque, dare ancora più forza alla discussione.

Detto tutto questo, noi GD Carrara riteniamo che sia doveroso, in questa fase in cui sono necessari nuovi metodi di lavoro e modalità politiche e in cui il cambiamento non è più una materia differibile, mettere seriamente e definitivamente la partecipazione al centro della politica e al centro della vita del nostro partito.
Quello che serve è confrontarsi e sviluppare una forma mentis ben precisa che riconosca realmente il ruolo determinante della partecipazione: solo con essa la politica potrà uscire dal baratro in cui pian piano è caduta; solo con essa potremo riavvicinarci ai cittadini e ridare quella fiducia che hanno perso; solo così potremo dimostrare che la politica non è lontana ma che, al contrario, la si può fare per e con i cittadini; solo con la partecipazione reale potremo, parlando internamente, salvare il nostro partito dalle derive politiche e personalistiche che hanno distrutto la nostra anima e hanno sconsacrato il nostro obiettivo iniziale; solo con essa i militanti si sentiranno ancora parte integrante di questo grande progetto chiamato Partito Democratico.

Proprio rimanendo in tema di partecipazione dei militanti al sistema partito, passiamo al secondo punto di questo documento:

LA PARTECIPAZIONE INTERNA ATTRAVERSO LA CREAZIONE DI CIRCOLI TEMATICI.

Sul tema della partecipazione, della sua struttura e dell'organizzazione del Partito Democratico, assume rilevanza centrale il futuro dei circoli territoriali.
Partiamo dal presupposto che nessuno mette in discussione l'importanza fondamentale che questi hanno nel dialogare con la "base" e nel promuovere iniziative sul territorio che altrimenti risulterebbero difficilmente realizzabili.
Dobbiamo però rilevare che la crisi del partito di massa ha travolto anche le "sezioni", riducendone il numero e, soprattutto, la partecipazione attiva dei militanti, con la conseguenza che questi risultano spesso scarsamente, se non del tutto, inoperanti: non è, però, questo il luogo per affrontare il complesso tema della crisi della partecipazione politica, intesa come fenomeno storico ormai di larga diffusione, non soltanto in Italia.
Appare piuttosto utile formulare una proposta che, sebbene non sia in grado da sola di arginare il crescente disinteresse per la politica, può certamente fornire nuova linfa alle strutture di base del partito.
Attualmente e in pura linea teorica il sistema prevede questo: i circoli vengono creati su base territoriale, ogni circolo si occupa del proprio quartiere e ne affronta tutte le tematiche; nella realtà, però, spesso accade che i circoli non abbiano iscritti (e soprattutto militanti attivi) sufficienti per discutere seriamente e con le dovute competenze di temi che spesso hanno una rilevanza notevole: accade, così, che le riunioni di circolo si riducano spesso a luoghi dove esprimere liberamente la propria opinione oppure liberare la propria rabbia, senza però un effettivo riscontro in termini di utilità politica.
Per questo proponiamo che, non in sostituzione dei circoli territoriali, bensì al loro fianco, vengano creati dei circoli tematici, in grado di occuparsi in modo specifico dei più importanti temi locali, intercettando le migliori competenze del partito in quello specifico settore e, magari, chiamando in causa anche esponenti esterni al partito (la ormai troppo spesso invocata società civile) in grado di dare il loro contributo.
Questa parziale ristrutturazione della struttura di base del partito è già stata adottata, suscitando notevole interesse, da diverse federazioni del PD.
Questo assetto, a nostro avviso, avrebbe il duplice vantaggio di stimolare la partecipazione di chi è interessato ad occuparsi di temi specifici e, dall'altro, rappresenterebbe un prezioso punto di riferimento per i dirigenti del partito che, dovendosi occupare in prima persona di quegli stessi temi, avrebbero una struttura con la quale rapportarsi e dialogare.
Ovviamente i circoli tematici dovrebbero essere diversi a seconda del luogo dove sorgono, pertanto, a nostro avviso, a Carrara sarebbe imprescindibile un circolo tematico che si occupi del marmo e di tutte le tematiche ad esso collegate
Una struttura di questo tipo, che ribadiamo non sarebbe alternativa a quella attuale ma complementare ad essa, sarebbe un primo punto di partenza per ripristinare quella partecipazione dal basso e quel dialogo tra vertice e base che viene da tempo indicata, da tutti, come elemento imprescindibile per il rilancio del Partito Democratico.
E' evidente, infatti, che il modello attuale di organizzazione non risponde più alle richieste di partecipazione dei militanti del partito i quali, con strumenti diversi (primo tra tutti le primarie) vogliono essere parte integrante delle decisioni e della formazione del Partito Democratico.
Per questo pensiamo che questo obiettivo possa essere raggiunto anche, ma non soltanto, attraverso una riorganizzazione delle strutture di base del partito, passando da quella attuale, esclusivamente territoriale, ad una mista che prevede anche circoli tematici.





IL SEGRETARIO DEI GD CARRARA,  MARIO TAURINO;
IL RESPONSABILE ALLA COMUNICAZIONE, MICHELE VANOLLI


I GIOVANI DEMOCRATICI DEL COMUNE DI CARRARA.