“Amare,
lottare, morire...”
"Sangue
mio, sangue di alba, sangue di luna tagliata a metà, sangue del
silenzio".
Susana
Chávez
“C’è
un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.
Guarda il
sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.
Una
stampella d’oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l’amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.
per arrivare al cielo
le donne inseguono l’amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.
Guarda il
sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.
(Il regno delle donne - Alda Merini)
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.
(Il regno delle donne - Alda Merini)
Il
femmicidio e il femminicidio.
Usato
sin dall'inizio del XIX secolo per indicare gli omicidi di donne, la
parola femmicidio ricompare negli slogan delle femministe negli anni
Settanta, e poi nel 1992 quando la studiosa Diana Russell la utilizza
nei suoi libri per parlare della forma estrema di violenza da parte
dell'uomo contro la donna “perché donna”. Nel 2006 la
parlamentare femminista messicana Marcela Lagarde conia la versione
femminicidio, di cui si serve per definire non sola la forma più
estrema, ma anche tutte
le forme di discriminazione e violenza di genere che sono in grado di
annullare la donna nella sua identità e libertà non soltanto
fisicamente,
ma anche nella loro dimensione psicologica, nella socialità, nella
partecipazione alla vita pubblica.
Colpisci
una donna, colpisci la vita.
Sono
donne di tutte le età, di vari ceti sociali, abitanti in diverse
parti del Paese. Le loro morti differiscono solo per le modalità
della loro uccisione e per le vittime collaterali che le accompagnano
ma tutte hanno in comune, salvo una minoranza, il fatto che sono
state uccise da uomini che hanno avuto con loro relazioni affettive,
sentimentali, matrimoniali o parentali a cui si sono ribellate. Ed è
proprio questo il nodo della questione: le donne vengono uccise
perché considerate oggetti di proprietà. E nel momento in cui
cercano di spezzare questo legame, perché vogliono un'altra vita,
scatta la furia. Insomma c'è chi dice di amarle e poi le priva della
vita, come fossero bestie che non hanno diritto di scelta.
Ci
sono però altre vittime del femminicidio. Vittime di cui quasi
nessuno parla mai, travolti dall'orrore di una violenza che confonde
l'amore con il possesso. Vittime che non sono sotto i riflettori,
perché minorenni. Ma proprio per questo più a rischio. I bambini
mai nati, quelli uccisi insieme alle proprie mamme, altri che con i
lori piccoli occhi hanno avuto la sventura di assistere all'omicidio
della figura più importante e tutti quelli che sono costretti a
sopravvivere senza la persona che gli ha dato la vita.
Vite
spezzate, vite cancellate ancora quante?
Nel
2012 si sono contate ben 124 donne uccise a causa della violenza di
genere, cui fanno spalla altri 47 tentati omicidi. Dall'inizio del
2013 ad oggi invece si contano più di 100 vittime. Una ogni due
giorni. Ogni giorno ad orrore si aggiunge orrore.
Più
di cento nomi e cento tragiche storie finite nel sangue, donne uccise
da amori sbagliati e malati. Cento storie di morte che puntano il
dito contro una società che in essa esplode in tutta la sua
debolezza e il suo precario equilibrio.
Non
esiste in Italia un osservatorio nazionale sul femminicidio come in
altri paesi, ma i dati vengono raccolti da associazioni e gruppi di
donne basandosi sulle notizie riproposte dai mass-media. Tale
metodologia fa supporre una forte sottostima dei dati in quanto solo
una parte degli omicidi vengono riportati dalla stampa.
Qui
di seguito sono riportati i nomi di alcune vittime del 2013, con le
loro età e le modalità con cui sono state uccise:
Annunziata,
78 Anni
Accoltellata dal marito nel settembre 2012 è morta dopo quattro mesi di coma. - Anna Francesca, 52 anni
Uccisa dal compagno che aveva denunciato ai carabinieri per ingiurie, percosse e per violenza fisica e psicologica. - Maddalena, 63 anni - Barbara , 42 anni
Uccise nel sonno a martellate e coltellate dal marito e padre che ha motivato con: “quando io sarò morto cosa sarebbe stato di loro?” - Carolina , 14 anni
Si è lanciata dalla finestra di casa. Si ipotizza istigazione al suicidio – era perseguitata da un branco su facebook.- Liliana, 65 anni
Uccisa dal compagno 68enne che le ha dato fuoco nell’ascensore dopo averla cosparsa di benzina al termine dell’ennesima lite.- Hrieta, 36 anni
Freddata con un colpo di pistola vicino all’orecchio dall’ex marito.- Antonia, 46 anni
Massacrata a coltellate dall’ex convivente, per gelosia.
Accoltellata dal marito nel settembre 2012 è morta dopo quattro mesi di coma. - Anna Francesca, 52 anni
Uccisa dal compagno che aveva denunciato ai carabinieri per ingiurie, percosse e per violenza fisica e psicologica. - Maddalena, 63 anni - Barbara , 42 anni
Uccise nel sonno a martellate e coltellate dal marito e padre che ha motivato con: “quando io sarò morto cosa sarebbe stato di loro?” - Carolina , 14 anni
Si è lanciata dalla finestra di casa. Si ipotizza istigazione al suicidio – era perseguitata da un branco su facebook.- Liliana, 65 anni
Uccisa dal compagno 68enne che le ha dato fuoco nell’ascensore dopo averla cosparsa di benzina al termine dell’ennesima lite.- Hrieta, 36 anni
Freddata con un colpo di pistola vicino all’orecchio dall’ex marito.- Antonia, 46 anni
Massacrata a coltellate dall’ex convivente, per gelosia.
-
Donika, 47 anni
Uccisa con 4 colpi di pistola dal convivente.
Uccisa con 4 colpi di pistola dal convivente.
-
Franca, 51 anni
Uccisa con un colpo di fucile a pallini dal suo amante, che poi si è suicidato.- Giuseppina, 87 anni
Uccisa dal marito a martellate.- Olayemi , 24 anni
Bruciata viva dall’ex fidanzato di una amica mentre cercava di difenderla.- Bruna, 75 anni
Uccisa dal marito a martellate in testa.- Giuseppina, 52 anni
Morta dopo tre giorni di agonia, investita e incendiata dal marito.- Jamila, 30 anni
Il marito l’ha uccisa con una coltellata al cuore e poi ha portato via i due bambini (2 anni-13 mesi) – Jamila si era rivolta più volte ai carabinieri in passato.- Giuseppina, 81 anni
Uccisa dal marito perché era malata.- Shedjie, 38 anni
Uccisa a colpi di mattarello dal marito (reo-confesso – arrestato). - Vivian, 24 anni
Trovata con cranio fracassato vicino a linea ferroviaria (si indaga in attesa autopsia).- Denise, 42 anni
è stata uccisa con corpo contundente forse dal marito che è già stato fermato.- Lucelly Molina, 32 anni
Di nazionalità colombiana – trovata nel bagno con la testa spaccata da un oggetto (uccisa da ignoti).
Uccisa con un colpo di fucile a pallini dal suo amante, che poi si è suicidato.- Giuseppina, 87 anni
Uccisa dal marito a martellate.- Olayemi , 24 anni
Bruciata viva dall’ex fidanzato di una amica mentre cercava di difenderla.- Bruna, 75 anni
Uccisa dal marito a martellate in testa.- Giuseppina, 52 anni
Morta dopo tre giorni di agonia, investita e incendiata dal marito.- Jamila, 30 anni
Il marito l’ha uccisa con una coltellata al cuore e poi ha portato via i due bambini (2 anni-13 mesi) – Jamila si era rivolta più volte ai carabinieri in passato.- Giuseppina, 81 anni
Uccisa dal marito perché era malata.- Shedjie, 38 anni
Uccisa a colpi di mattarello dal marito (reo-confesso – arrestato). - Vivian, 24 anni
Trovata con cranio fracassato vicino a linea ferroviaria (si indaga in attesa autopsia).- Denise, 42 anni
è stata uccisa con corpo contundente forse dal marito che è già stato fermato.- Lucelly Molina, 32 anni
Di nazionalità colombiana – trovata nel bagno con la testa spaccata da un oggetto (uccisa da ignoti).
-
Adriana, 79 anni
Uccisa dal marito nel sonno con un colpo di baionetta alla gola (perché malata di Alzheimer).- Egidia, 68 anni
Uccisa dal marito con arma da fuoco.- Daniela, 46 anni e Margherita, 61 anni
Uccise sul posto di lavoro da un imprenditore cui era stato negato finanziamento.- Marilena, 30 anni
Uccisa dalla compagna a colpi di pistola.- Maria Carmela, 70 anni
Uccisa a bastonate dall'ex genero (ferita anche la figlia).- Maria, 57 anni
Deceduta per un colpo alla testa – l’ex marito si è costituito.- Francesca, 56 anni e Martina, 19 anni
Madre e figlia sgozzate dall’uomo (reo confesso) con cui la madre aveva una relazione.- Mihaela, 25 anni
Dilaniata da molteplici coltellate – ritrovata dal fidanzato e due amici.- Adela Simona, 36 anni
Strangolata dal compagno che voleva lasciare.- Denise, 22 anni
Uccisa con premeditazione con un colpo di pistola alla testa dall’ex-fidanzato che poi si è suicidato, perché “non poteva vivere senza di lei”.
Uccisa dal marito nel sonno con un colpo di baionetta alla gola (perché malata di Alzheimer).- Egidia, 68 anni
Uccisa dal marito con arma da fuoco.- Daniela, 46 anni e Margherita, 61 anni
Uccise sul posto di lavoro da un imprenditore cui era stato negato finanziamento.- Marilena, 30 anni
Uccisa dalla compagna a colpi di pistola.- Maria Carmela, 70 anni
Uccisa a bastonate dall'ex genero (ferita anche la figlia).- Maria, 57 anni
Deceduta per un colpo alla testa – l’ex marito si è costituito.- Francesca, 56 anni e Martina, 19 anni
Madre e figlia sgozzate dall’uomo (reo confesso) con cui la madre aveva una relazione.- Mihaela, 25 anni
Dilaniata da molteplici coltellate – ritrovata dal fidanzato e due amici.- Adela Simona, 36 anni
Strangolata dal compagno che voleva lasciare.- Denise, 22 anni
Uccisa con premeditazione con un colpo di pistola alla testa dall’ex-fidanzato che poi si è suicidato, perché “non poteva vivere senza di lei”.
-
Florentina, 19 anni
Uccisa a coltellate e ritrovata in un sacco.- Michela, 41 anni
Uccisa dall’ex-marito 42enne (guardia giurata) per strada, che le ha sparato in un inseguimento con l’auto. E dopo averla uccisa ha tentato il suicidio.- Maduri, 42 anni
Morta nell’incendio della sua casa - aveva le mani e i piedi legati.
-Ilaria, 19 anni
Il suo corpo seminudo giaceva sotto un albero. Ilaria è stata strangolata, forse durante un tentativo di violenza.- Alessandra, 30 anni
Aggredita e uccisa a coltellate, colpita al collo e al braccio. Era vicino al suo scooter e forse si era fermata per parlare con il suo assassino. L’ex fidanzato è stato fermato, era già stato condannato a 18 anni per omicidio volontario nel 1990.- Chiara, 27 anni
Uccisa a coltellate e ritrovata in un sacco.- Michela, 41 anni
Uccisa dall’ex-marito 42enne (guardia giurata) per strada, che le ha sparato in un inseguimento con l’auto. E dopo averla uccisa ha tentato il suicidio.- Maduri, 42 anni
Morta nell’incendio della sua casa - aveva le mani e i piedi legati.
-Ilaria, 19 anni
Il suo corpo seminudo giaceva sotto un albero. Ilaria è stata strangolata, forse durante un tentativo di violenza.- Alessandra, 30 anni
Aggredita e uccisa a coltellate, colpita al collo e al braccio. Era vicino al suo scooter e forse si era fermata per parlare con il suo assassino. L’ex fidanzato è stato fermato, era già stato condannato a 18 anni per omicidio volontario nel 1990.- Chiara, 27 anni
uccisa
nel suo appartamento dal compagno, guardia giurata, prima le ha
sparato e poi si è ucciso.
Avevano un figlio, che al momento del delitto era a scuola.
- Maria, 55 anni e Letizia, 19 anni
Maria, imprenditrice, vicesindaca e assessora uccisa, come la figlia Letizia (e il figlio) con un
- Maria, 55 anni e Letizia, 19 anni
Maria, imprenditrice, vicesindaca e assessora uccisa, come la figlia Letizia (e il figlio) con un
colpo di
pistola alla testa dal marito e padre.
Immacolata,
53 anni
Morta in seguito alle lesioni riportate a causa delle percosse subite dal marito.- Sofia, 23 anni
È stata accoltellata cinque volte e lasciata in un noccioleto, con l’arma (un coltello da cucina) ancora conficcata nella schiena.- Rita, 47 anni
Scomparsa e ritrovata cadavere nel fiume Ledra.- Mihaela, 35 anni
uccisa a colpi d'ascia sul cranio dall'ex marito.- Giuseppina, 88 anni
Uccisa per strangolamento dal figlio.- Henryka, 37 anni
Coinquilina di Mihaela, strangolata. L'assassinio di entrambe si è lanciato sotto il treno in corsa, morendo sfracellato.- Silvana, 49 anni
Uccisa per gelosia, con un colpo di pistola alla testa, dal marito che poi si è suicidato.- Angelica, 35 anni
Uccisa con dieci coltellate dall'ex convivente che non si era rassegnato alla fine del rapporto.- Fabiana, 15 anni
Accoltellata e bruciata viva dal fidanzatino di 17 anni per gelosia.- Sandita, 38 anni
Uccisa dal marito, per strada, sgozzata con due coltellate alla gola.- Anna, 52 anni
Morta a causa di violentissime percosse alla testa, al viso e al corpo. Arrestato il figlio Ciro di 28 anni reo confesso. La madre si era rifiutata di obbedire alla sua richiesta di portargli un bicchiere d'acqua.- Giovanna, 53 anni
Insegnante, uccisa con cinque colpi di pistola da un bidello della sua scuola che si era invaghito di lei (che non se ne era neppure accorta). L'assassino ha confessato di aver premeditato il delitto perché "colpito dalla sua indifferenza".- Olga, 62 anni
Sfigurata e uccisa (circa due giorni prima del ritrovamento) con colpi di spranga alla testa e al volto e il corpo gettato in una scarpata dentro uno scatolone per frigoriferi. Ricercato il marito sposato un anno fa.- Irma, 33 anni
uccisa a coltellate dal marito (reo confesso) davanti alle due figlie di 8 e 10 anni. - Samanta, 38 anni
la scomparsa denunciata il 3 aprile del 2012, il suo corpo è stato ritrovato avvolto in un lenzuolo e una busta di plastica per rifiuti, murato nello scantinato della casa dell’ex convivente.
-Raffaella, 41 anni
Uccisa a colpi di arma da fuoco dal marito.- Giovanna, 60 anni
Uccisa per strada dall’ex, a colpi di pistola.- Olena, 50 anni
Sgozzata per gelosia dal compagno nella sua casa poi data alle fiamme.- Silvia, 39 anni
Scomparsa e ritrovata morta, col cranio sfondato, nel freezer di casa, avvolta in un sacco di plastica – uccisa dal convivente.- Marta, 50 anni
Prima colpita con un pugno e poi uccisa a colpi di arma da fuoco dall'ex marito.- Tiziana, 36 anni
uccisa dal marito dopo una lite con una coltellata al collo. Il bambino era in casa.- Rosi, 25 anni
Uccisa a coltellate dall'ex convivente, fuggito e poi arrestato dalla polizia. Voleva ritornare con lei e al suo rifiuto l’ha uccisa davanti al figlio di due anni. Anche questo un delitto annunciato, più volte la donna ne aveva segnalato lo stalking..- Michelle, 21 anni
Uccisa dal fidanzato a martellate e poi avvolta in un lenzuolo e nascosta sotto il letto. Movente, la gelosia.- Nicoletta, 55 anni
Trovata dalla donna delle pulizie, che ha notato la porta d'ingresso aperta e all'interno, a terra, c'era il corpo della donna, con nastro adesivo sulla bocca.- Laura, 48 anni
La sindaca di Cardano era stata ferita gravemente con due colpi di pistola, nell'esercizio delle sue funzioni, da un ex dipendente del comune.- Cristina, 38 anni
Uccisa a colpi di pistola dall'ex marito che non accettava la separazione. Ucciso anche il compagno. La donna lo aveva denunciato per aggressione e violenza.- Erica, 43 anni
Uccisa a colpi di pistola dall'ex marito che non aveva accettato la separazione e che poi si è suicidato.- Lucia, 31 anni
Scomparsa e ritrovata morta nel garage dell'ex convivente.- Antonella, 48 anni
Uccisa a colpi di arma da fuoco dall'ex che non accettava la separazione.-Maria Grazia, 38 anni
Uccisa dal compagno.- Marilia Rodrigues Silva Martins, 29 anni
29enne brasiliana trovata morta nel suo ufficio a Gambara, nel Bresciano. Incinta di tre mesi, ferita alla testa e traumi sul viso. Il procuratore di Brescia, Fabio, ha spiegato che l’assassino aveva la necessità di eliminare il problema rappresentato dal fatto di essere il padre del bambino. L'uomo aveva anche creato un falso account di mail per attribuire a un'altra persona la relazione con la ragazza.- Paola, 53 anni
Psichiatra uccisa da un paziente con 28 coltellate sul posto di lavoro. I medici della struttura avevano chiesto una guardia giurata, ma il servizio non era stato concesso.
Morta in seguito alle lesioni riportate a causa delle percosse subite dal marito.- Sofia, 23 anni
È stata accoltellata cinque volte e lasciata in un noccioleto, con l’arma (un coltello da cucina) ancora conficcata nella schiena.- Rita, 47 anni
Scomparsa e ritrovata cadavere nel fiume Ledra.- Mihaela, 35 anni
uccisa a colpi d'ascia sul cranio dall'ex marito.- Giuseppina, 88 anni
Uccisa per strangolamento dal figlio.- Henryka, 37 anni
Coinquilina di Mihaela, strangolata. L'assassinio di entrambe si è lanciato sotto il treno in corsa, morendo sfracellato.- Silvana, 49 anni
Uccisa per gelosia, con un colpo di pistola alla testa, dal marito che poi si è suicidato.- Angelica, 35 anni
Uccisa con dieci coltellate dall'ex convivente che non si era rassegnato alla fine del rapporto.- Fabiana, 15 anni
Accoltellata e bruciata viva dal fidanzatino di 17 anni per gelosia.- Sandita, 38 anni
Uccisa dal marito, per strada, sgozzata con due coltellate alla gola.- Anna, 52 anni
Morta a causa di violentissime percosse alla testa, al viso e al corpo. Arrestato il figlio Ciro di 28 anni reo confesso. La madre si era rifiutata di obbedire alla sua richiesta di portargli un bicchiere d'acqua.- Giovanna, 53 anni
Insegnante, uccisa con cinque colpi di pistola da un bidello della sua scuola che si era invaghito di lei (che non se ne era neppure accorta). L'assassino ha confessato di aver premeditato il delitto perché "colpito dalla sua indifferenza".- Olga, 62 anni
Sfigurata e uccisa (circa due giorni prima del ritrovamento) con colpi di spranga alla testa e al volto e il corpo gettato in una scarpata dentro uno scatolone per frigoriferi. Ricercato il marito sposato un anno fa.- Irma, 33 anni
uccisa a coltellate dal marito (reo confesso) davanti alle due figlie di 8 e 10 anni. - Samanta, 38 anni
la scomparsa denunciata il 3 aprile del 2012, il suo corpo è stato ritrovato avvolto in un lenzuolo e una busta di plastica per rifiuti, murato nello scantinato della casa dell’ex convivente.
-Raffaella, 41 anni
Uccisa a colpi di arma da fuoco dal marito.- Giovanna, 60 anni
Uccisa per strada dall’ex, a colpi di pistola.- Olena, 50 anni
Sgozzata per gelosia dal compagno nella sua casa poi data alle fiamme.- Silvia, 39 anni
Scomparsa e ritrovata morta, col cranio sfondato, nel freezer di casa, avvolta in un sacco di plastica – uccisa dal convivente.- Marta, 50 anni
Prima colpita con un pugno e poi uccisa a colpi di arma da fuoco dall'ex marito.- Tiziana, 36 anni
uccisa dal marito dopo una lite con una coltellata al collo. Il bambino era in casa.- Rosi, 25 anni
Uccisa a coltellate dall'ex convivente, fuggito e poi arrestato dalla polizia. Voleva ritornare con lei e al suo rifiuto l’ha uccisa davanti al figlio di due anni. Anche questo un delitto annunciato, più volte la donna ne aveva segnalato lo stalking..- Michelle, 21 anni
Uccisa dal fidanzato a martellate e poi avvolta in un lenzuolo e nascosta sotto il letto. Movente, la gelosia.- Nicoletta, 55 anni
Trovata dalla donna delle pulizie, che ha notato la porta d'ingresso aperta e all'interno, a terra, c'era il corpo della donna, con nastro adesivo sulla bocca.- Laura, 48 anni
La sindaca di Cardano era stata ferita gravemente con due colpi di pistola, nell'esercizio delle sue funzioni, da un ex dipendente del comune.- Cristina, 38 anni
Uccisa a colpi di pistola dall'ex marito che non accettava la separazione. Ucciso anche il compagno. La donna lo aveva denunciato per aggressione e violenza.- Erica, 43 anni
Uccisa a colpi di pistola dall'ex marito che non aveva accettato la separazione e che poi si è suicidato.- Lucia, 31 anni
Scomparsa e ritrovata morta nel garage dell'ex convivente.- Antonella, 48 anni
Uccisa a colpi di arma da fuoco dall'ex che non accettava la separazione.-Maria Grazia, 38 anni
Uccisa dal compagno.- Marilia Rodrigues Silva Martins, 29 anni
29enne brasiliana trovata morta nel suo ufficio a Gambara, nel Bresciano. Incinta di tre mesi, ferita alla testa e traumi sul viso. Il procuratore di Brescia, Fabio, ha spiegato che l’assassino aveva la necessità di eliminare il problema rappresentato dal fatto di essere il padre del bambino. L'uomo aveva anche creato un falso account di mail per attribuire a un'altra persona la relazione con la ragazza.- Paola, 53 anni
Psichiatra uccisa da un paziente con 28 coltellate sul posto di lavoro. I medici della struttura avevano chiesto una guardia giurata, ma il servizio non era stato concesso.
-
Rodika, 40 anni
Deceduta in ospedale dopo un ricovero di sei giorni per le percosse ricevute dal convivente.- Lavinia Simona, 18 anni
Il corpo nudo, morta per strangolamento. Attorno al collo aveva due fascette autobloccanti da elettricista. L'assassino ha abusato del corpo anche dopo la morte. Disposta l’autopsia per scoprire se sia stata anche stordita con l'etere.- Tatiana, 41 anni
Violentata e uccisa, l'assassino ha bruciato il cadavere. Indagato un 21enne.- Maria Pia, 66 anni
Uccisa a coltellate per strada, mentre andava al lavoro, dall'ex marito.- Monica, 40 anni
Uccisa con un colpo di balestra dallo zio che poi si è suicidato.- Marta, 29 anni
Strangolata e abbandonata nell'auto dall'ex fidanzato, che aveva lasciato da circa 4 mesi durante i quali era stata fatta oggetto di gravi molestie. Lo aveva anche dununciato per stalking.- Ilaria, 20 anni
Ferita a colpi di pistola dal suo convivente, è deceduta in ospedale. La 20enne subiva da tempo angherie e percosse da parte del compagno ma non aveva mai presentato denuncia.
Deceduta in ospedale dopo un ricovero di sei giorni per le percosse ricevute dal convivente.- Lavinia Simona, 18 anni
Il corpo nudo, morta per strangolamento. Attorno al collo aveva due fascette autobloccanti da elettricista. L'assassino ha abusato del corpo anche dopo la morte. Disposta l’autopsia per scoprire se sia stata anche stordita con l'etere.- Tatiana, 41 anni
Violentata e uccisa, l'assassino ha bruciato il cadavere. Indagato un 21enne.- Maria Pia, 66 anni
Uccisa a coltellate per strada, mentre andava al lavoro, dall'ex marito.- Monica, 40 anni
Uccisa con un colpo di balestra dallo zio che poi si è suicidato.- Marta, 29 anni
Strangolata e abbandonata nell'auto dall'ex fidanzato, che aveva lasciato da circa 4 mesi durante i quali era stata fatta oggetto di gravi molestie. Lo aveva anche dununciato per stalking.- Ilaria, 20 anni
Ferita a colpi di pistola dal suo convivente, è deceduta in ospedale. La 20enne subiva da tempo angherie e percosse da parte del compagno ma non aveva mai presentato denuncia.
(fonte:
UDI)
Prevenzione.
In
questi ultimi mesi a livello nazionale è stato fatto molto sia come
eventi di sensibilizzazione sia a livello giuridico come
l'approvazione del nuovo decreto legge.
E'
stato fatto molto si, ma la strada è ancora molto lunga, non si deve
solo pensare alle pene, ma si deve cercare soprattutto di prevenire e
di evitare altre vittime. Importante è stata quindi l'attivazione
del 1522 numero di pubblica utilità, promosso dal Dipartimento per
le Pari Opportunità, che offre un servizio di accoglienza telefonica
multilingue e attivo 24h/24 per 365 giorni l'anno rivolto alle
vittime di ogni forma di violenza. E' un servizio che ha come scopo
quello di estendere e rafforzare questa capacità di accoglienza e
sostegno nei confronti delle vittime di violenza di genere e
stalking. Importante e fondamentale sarebbe però essere “vicini”
e “accanto”, nel vero senso della parola, a queste donne. Si
dovrebbe cercare di creare quindi una rete capillare di sportelli d'
ascolto e centri di prima accoglienza nei vari territori del nostro
Paese. A livello nazionale si dovrebbe cercare di creare linee guida
e regole semplici, chiare e uguali per cercare di uniformare questa
rete. Sarebbe anche utile aiutare gli uomini. Come esistono i centri
di disintossicazione per droga, alcool e gioco si potrebbe anche
parlare di quelli che potrebbe aiutare gli uomini a disintossicarsi
dalla violenza sulle donne. E' partito un progetto pilota a Modena.
Si
chiama "Liberiamoci dalla violenza", il progetto è nato
circa un anno fa sulla scia di un esperimento effettuato in Norvegia.
L'indifferenza
uccide.
Fino
ad adesso abbiamo solo parlato di femminicidio nel suo ultimo atto,
ma in realtà prima di arrivare a questo punto c'è un lungo percorso
a volte di anni, dove spesso le donne subiscono ogni giorno violenza
di diverso genere: fisica e psicologica. Nel 2006 è stata condotta
la prima vera ricerca sulla violenza contro le donne mostrando una
realtà sommersa e feroce. Dieci milioni di italiane confessarono di
aver subito violenza fisica, sessuale o psicologica nella stragrande
maggioranza dei casi per mano degli uomini di famiglia. La violenza
di genere non è raptus né la manifestazione di una patologia. Le
ricerche sulla violenza di genere ci dicono che questo si esprime con
una escalation di episodi sempre più gravi, non è mai episodica e
spessissimo i suoi autori sono lucidissimi. Il 30% delle donne ha
dichiarato che non aveva mai parlato prima con nessuno e soltanto il
18% considerava quanto accaduto un reato e questo dato è in linea
con le statistiche di altri paesi, le donne stentano di riconoscere
le violenza del proprio partner. Sappiamo bene che molte sopportano
perché sperano nel cambiamento del proprio compagno. Altre perché
pensano che sia meglio per i figli avere una figura paterna.
Libere
di amare, felici di vivere.
Davanti
al silenzio che diventa complicità con i violenti e gli assassini un
gruppo di donne di Sarzana ha deciso di creare l'Associazione
“Vittoria” che si pone il duplice obiettivo di lavorare sul
territorio da una parte per la sensibilizzazione culturale sulla
violenza di genere, dall'altra per dare aiuto concreto e sostegno a
tutte le donne che in qualche modo si sentono in una situazione di
difficoltà.
Molte
sono le iniziative organizzate dall'Associazione Vittoria che si
sono state svolte a Sarzana e tante altre sono già in programma.
Il
5 Ottobre 2013 si è svolta l'installazione “Scarpe Rosse” . Le
scarpe rosse lasciate sulla scalinata di Piazza Cesare Battisti non
volevano essere come spesso è accaduto associate a simbolo
erotico-sessuali ma sono mocassini, scarpe da ginnastica, col tacco,
stivali, scarponi da lavoro a simboleggiare il cammino interrotto di
tutte le vittime di violenza. Un cammino interrotto per morte fisica
ma anche psicologica. Allo stesso tempo però le scarpe rosse
simboleggiano la possibilità di camminare e di intraprendere un
nuovo percorso con lo spirito, l'entusiasmo e la grinta rappresentate
in maniera simbolica dal flash mob, che è stato eseguito lo stesso
giorno e che ha come titolo “Break the chain” : Spezza la catena.
Il
9 Novembre, invece, verrà dedicato all'iniziativa “Posto
Occupato”. E' un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittima
di violenza . Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex,
un amante decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a
teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo
posto vogliamo riservarlo a loro affinché la quotidianità non la
sommerga.
Noi
Giovani democratici e il femminicidio.
Noi
come Gruppo Giovani Democratici Val Di Magra ci impegneremo per
continuare ad affrontare questa importante tematica e a dare un
supporto concreto all'Associazione Vittoria partecipando in modo
attivo anche alle loro iniziative.
Aderiremo
alla campagna “Posto Occupato” andando ad occupare davanti alle
nostre scuole una sedia per ricordare tutte quelle ragazze nostre
coetanee che prima di morire occupavano un posto a scuola! E proprio
a partire dalla scuola pensiamo sia necessario creare e intraprendere
un vero percorso di educazione all'interno delle nostre strutture
scolastiche. Ma
da dove arriva tanta violenza?
“Non è una questione di genere. C’è una cultura che favorisce la violenza. Un bambino non nasce picchiatore o violentatore, ma lo diventa. Nel corso della storia gli uomini sono stati incoraggiati all’uso della violenza, anche se per natura non sono più violenti delle donne. Nella nostra società regna ancora la cultura dell’uomo-padrone, che porta avanti la famiglia. C’è chi pensa ’se amo, possiedo, quindi la mia donna è una mia proprietà’. E se l’uomo è convinto di questo principio, quando viene abbandonato uccide e spesso sente anche l’impulso a tentare il suicidio, perché non accetta di aver subito un torto, di essere stato vittima e non carnefice. Non accetta di riconoscere la sua debolezza nella società, rispetto alla volontà e alla forza di una donna”.
“Non è una questione di genere. C’è una cultura che favorisce la violenza. Un bambino non nasce picchiatore o violentatore, ma lo diventa. Nel corso della storia gli uomini sono stati incoraggiati all’uso della violenza, anche se per natura non sono più violenti delle donne. Nella nostra società regna ancora la cultura dell’uomo-padrone, che porta avanti la famiglia. C’è chi pensa ’se amo, possiedo, quindi la mia donna è una mia proprietà’. E se l’uomo è convinto di questo principio, quando viene abbandonato uccide e spesso sente anche l’impulso a tentare il suicidio, perché non accetta di aver subito un torto, di essere stato vittima e non carnefice. Non accetta di riconoscere la sua debolezza nella società, rispetto alla volontà e alla forza di una donna”.
“Spezza
la catena”
“Danzare
per dire che le donne vogliono un mondo sicuro e libero da ogni
oppressione, danzare per affermare che le donne non sono una
proprietà, danzare per dire in un sol coro "vogliamo fermare
gli abusi, il dolore, rompere le catene", danzare perché le
donne sono forza, energia, danzare per prendere in carico il proprio
destino.”
(Parole
tratte dalla canzone Break the chain brano utilizzato per il FlashMob
Internazionale One Billion Rising)
Irene
Gruzza,
GD VAL DI MAGRA.