sabato 18 gennaio 2014

CONSIGLI DEI CITTADINI E DELLE CITTADINE NEI CIRCOLI DEL PD CARRARA: INTERVENTO DI MARIO TAURINO

Dopo una settimana di intenso lavoro, con grande soddisfazione, posso fare qualche considerazione sulla prima parte del giro dei circoli PD del nostro comune, dedicato al tema dei Consigli dei Cittadini e delle Cittadine.
Riepilogando brevemente, il percorso, che è partito Martedì 14 Gennaio a Marina alla presenza di iscritti (e non) dei circoli di Marina Est e di Marina Ovest, è proseguito, Mercoledì 15, nel circolo di Avenza Ovest e, Giovedì 16, in quello di Avenza storica e si è concluso con l’incontro a Bonascola, di Venerdì 17, con i circoli di Fossola, Bonascola e Nazzano. Mancano ancora all’appello Carrara centro e Paesi a Monte, ma entro la prossima settimana avrò e avremo il piacere di andare anche lì.
Questa piccola “avventura” ha visto non solo la mia presenza ma anche quella del Segretario Pier Paolo Delia e quella di Andrea Zanetti, protagonista assoluto nella fase di nascita e di lancio del processo partecipativo che ha portato al regolamento dei nuovi Consigli; un ringraziamento particolare va anche a Roberta Crudeli e Simonetta Corsi, consiglieri comunali PD, che hanno dato un contributo costante.
Adesso è necessario capire due cose: cosa saranno, anzi cosa vogliono essere, questi nuovi Consigli e perché abbiamo, come Segreteria comunale, deciso di affrontare il giro di tutti i nostri circoli.
I Consigli dei cittadini e delle cittadine nascono da un processo partecipativo del 2011, avviato dall’amministrazione comunale sulla base della legge regionale Fragai sulla partecipazione. La prima fase di tale processo è stata caratterizzata da un grande lavoro da parte dell’amministrazione che ha stilato dei criteri di lavoro per indirizzare la discussione sulla costituzione dei nuovi organi che avrebbero dovuto sostituire le vecchie Circoscrizioni, abolite dalla Finanziaria 2010. La seconda fase, invece, è stata quella più intensa e profonda poiché ha visto la costituzione di una giuria di cittadini che è stata chiamata a discutere sul tema: tale giuria, scelta con un metodo completamente casuale, era composta da 50 persone (con una commistione di giovani, anziani, donne, lavoratori e lavoratrici etc…) e io ho avuto il piacere e la fortuna di farne parte.
Chiarisco subito un concetto: il metodo casuale utilizzato per la scelta dei membri è stato il valore aggiunto di questo progetto perché ha dato la possibilità di creare un confronto a 360° capace, attraverso una discussione tra persone di età e di idee completamente diverse, di affrontare i problemi e le tematiche in maniera completa; dico questo perché risulta essere necessario per capire quanto quella discussione sia stata complicata ma anche quanto sia stato straordinario il lavoro di sintesi che è stato svolto: un lavoro che, poi, si è tradotto in un documento di raccomandazioni che è stato, a sua volta, la base del regolamento che oggi possiamo consultare e che disciplina in toto i Consigli.
Senza scendere nei tecnicismi del regolamento (che allego qui, mettendolo a disposizione di tutti http://freedomcomescheap.files.wordpress.com/2014/01/regolamento-consiglio-cittadini.pdf) vorrei sottolineare i valori che sono emersi dal lavoro della giuria, i quali devono essere il fondamento intangibile dei futuri consigli e devono essere una vera e propria scuola per noi, uomini e donne di partito:

-          Il valore del decentramento.  La giuria ha discusso sulla necessità di non perdere queste realtà micro-locali, perché è emerso, più e più volte, un problema evidente e paradossale: anche in un comune di ridotte dimensioni come il nostro lo scollamento tra amministrazione e cittadini era ed è forte e le vecchie Circoscrizioni ( anche se fortemente criticate e dopo vedremo il perché) rappresentavano, per i cittadini, l’ultimo baluardo per mantenere un rapporto diretto con Sindaco, Giunta e Consiglio. Questa necessità si è tradotta nel mantenimento delle cinque vecchie delimitazioni territoriali anche per i nuovi consigli;

-          Necessità di superare i limiti della rappresentanza partitica. E’ forse questo il concetto politico più importante che noi del partito dobbiamo prendere in considerazione: il processo partecipativo, creato dal PD a livello regionale e portato sempre dal PD a livello comunale, è la dimostrazione perfetta del fatto che il partito debba superare i propri limiti, quei limiti, creatisi nel tempo, che hanno leso l’immagine della politica. Questo malessere, sottolineato molte volte dai cittadini (e non solo nella giuria popolare in questione) ha portato anche a riconoscere i limiti delle vecchie Circoscrizioni, definite una riproduzione in miniatura del consiglio comunale e della logica delle liste: i nuovi consigli devono e vogliono essere qualcosa di più, qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo su cui investire e su cui credere; devono essere l’opportunità per la politica di recuperare credibilità e il valore del confronto politico reale e disinteressato;

-          Valore volontario della partecipazione ai consigli.  Oltre ad un fatto squisitamente normativo per cui l’attività interna ai consigli non potrà essere remunerata, la giuria motiva perfettamente la scelta di sottolineare il valore volontario: esso è il modo migliore per dimostrare che l’azione sia davvero finalizzata al bene del territorio e non al mantenimento dei propri interessi e, soprattutto, con esso si vuole recuperare quel senso civico che la politica ha smarrito nel proprio percorso;

-          Valore dell’informazione, dell’ascolto e del coinvolgimento. Attraverso questo percorso partecipativo la giuria ha voluto esprimere un concetto chiaro: queste parole usate e abusate, troppo spesso vuote, devono trovare sostanza e concretezza attraverso i consigli. I cittadini vogliono tornare a essere protagonisti e l’amministrazione, che ha lavorato moltissimo per questo progetto, avrà il compito arduo di dare atto a questa volontà.
La giuria, inoltre, ribadisce che il coinvolgimento debba riguardare soprattutto le categorie più “deboli”, come giovani, donne, anziani e migranti.

Su questo ultimo punto una nota di merito va ai nostri amministratori che sono stati capaci di tradurre alla perfezione il tutto all’interno del regolamento: l’elettorato attivo vede coinvolti ragazzi che abbiano compiuto i 16 anni e anche gli extracomunitari con determinati requisiti di residenza; ancora, nell’elezione del Presidente (svolta dai membri del consiglio), in caso di pareggio, prevarrà il nome del candidato più giovane. Infine, un grande merito alla Commissione Pari Opportunità che è riuscita a immettere nel regolamento l’importanza del ruolo della donna: in primis, mutando il nome dei Consigli dei cittadini in Consigli dei cittadini e delle cittadine e, in seconda, istanza, inserendo la doppia preferenza uomo- donna.
Mi soffermo per un momento sui meriti dell’amministrazione, anzi sui doppi meriti di essa: il primo è sicuramente quello di aver avviato questo processo e di averci creduto, mettendo in mano direttamente ai cittadini la decisione riguardante il post circoscrizioni; il secondo è il lavoro svolto successivamente rispetto alle raccomandazioni della giuria: un lavoro di sintesi e di razionalizzazione che è stato capace di immettere tutti i valori e tutti i cardini espressi dai cittadini all’interno del regolamento.

Veniamo all’ultimo punto: perché un giro all’interno dei nostri circoli?
Come segreteria abbiamo avvertito da subito la necessità di renderci strumento, mezzo di diffusione e di sensibilizzazione riguardo al tema per una serie di motivi: il primo è il fatto che, essendo padri del processo partecipativo, abbiamo capito da subito l’importanza di esso; il secondo è che crediamo fermamente che questo possa essere il migliore dei modi possibili per ridare voce al cittadino, senza scadere nel dilagante populismo che sta affossando i valori reali della politica, del confronto e dell’elaborazione.
La Segreteria ha voluto iniziare il proprio percorso di sensibilizzazione all’interno dei circoli perché riteniamo che la vera forza del nostro partito sia la presenza di circoli sull’intero territorio comunale: di conseguenza, riteniamo necessario che lo straordinario e costante lavoro svolto da essi debba ottenere giusto spazio e risalto all’interno dei consigli.
Per chi ama o, meglio, si riduce solo a criticarci, rispondo e rispondiamo che questo non vuole essere l’ennesimo tentativo di confermare gruppetti di potere o piantare bandierine, ma vuole essere un metodo totalmente nuovo di far nascere candidature rispetto a un progetto nuovissimo e innovativo che sosteniamo con forza da sempre.
La segreteria spera vivamente che questo giro all’interno dei circoli riesca a far comprendere i valori e le motivazioni che stanno dietro ai consigli per arrivare a candidature spontanee dei nostri militanti o simpatizzanti (ma anche di tutti gli altri cittadini) che vogliono esprimere la loro necessità di politica in luoghi che dovranno essere centri di politica pura: a ciò aggiungo che siamo certi che coloro che vorranno spingersi all’interno di questa "avventura", dopo l’esperienza di circolo che hanno sempre vissuto, saranno capaci di dire la loro e riusciranno a confrontarsi su contenuti reali, magari riuscendo a mettere a tacere grida e lamenti che non hanno, troppo spesso, né capo né coda.

Il PD di Carrara vuole rendersi strumento dei militanti e dei cittadini tutti in questa fase e promettiamo che faremo il possibile perché il primo grande risultato del 23 Marzo sia un elevato tasso di partecipazione al voto: questo dimostrerà, realmente, quanto i carraresi amino la loro città.
Non abbiamo e non avremo paura di confrontarci con tutti su questo tema, dai cittadini alle associazioni, per arrivare a tutte le altre forze politiche e sono fiero che il nostro partito abbia scelto di farsi così tanto carico di tale splendida tematica.

CARRARA PUO’ RINASCERE SOLO GRAZIE AL LAVORO DEI CARRARESI ….


Mario Taurino
Segretario dei GD Carrara e membro della Segreteria comunale PD Carrara.

lunedì 13 gennaio 2014

NUOVO DOCUMENTO SULLE POLITICHE SOCIALI DEI GD CARRARA

Oggi il nostro Paese è vittima di una forte crisi economica che ha comportato, oltre a enormi dissensi nel mondo del lavoro, un netto aumento delle disparità di reddito, trasformandosi, in un breve lasso di tempo, in una vera e propria crisi sociale.
La povertà aumenta a vista d’occhio e lo Stato è sempre più schivo e assente: il tutto si traduce, tristemente e sempre più spesso, nel crescente fenomeno dei suicidi.
È dunque doveroso dare una svolta, cercando di creare condizioni tali da permettere a tutte le persone di avere uno stile di vita dignitoso; è opportuno ricominciare a dare vita a politiche sociali finalizzate a prevenire la diseguaglianza sociale.
Siamo ben consci del fatto che tale obiettivo non sia assolutamente facile da raggiungere senza l’appoggio delle istituzioni europee. Ma noi Giovani Democratici Carrara riteniamo opportuno e doveroso che si cominci a lavorare partendo dai territori, per provare a risolvere tutti quei problemi che le politiche sociali vigenti non sono riuscite a prevenire e affrontare.

Il programma che presentiamo in questo documento nasce da una stretta collaborazione tra noi GD e l’ARCI di Massa Carrara, collaborazione che si è già concretizzata in un’interessante sinergia sul tema della mafia: il primo passo di questo lavoro, infatti, ha prodotto una raccolta di firme per la proposta di legge concernente il tema della legalità e della confisca dei beni alla mafia. Questo tema, oltre ad essere estremamente delicato ed attuale, è strettamente legato alle problematiche del nostro territorio.
Il nostro obiettivo è quello di poter continuare e ampliare questo lavoro sinergico con ARCI toccando altri temi estremamente complessi e delicati, quali: situazione delle carceri, situazione dei poveri e dei ‘nuovi poveri’del nostro Comune, diritti civili, e Ius soli. In particolare questi ultimi due temi saranno centrali nella nostra attività perché riteniamo che l’Italia, paese che più volte nella storia ha insegnato civiltà agli altri, non possa permettersi di rimanere indietro, ancorata non si sa a quali logiche retrograde e controproducenti.

Analizziamo nel dettaglio le tematiche sopraelencate:

1)    LOTTA ALLA MAFIA

· Oltre alla sopracitata raccolta firme, la giovanile del PD Carrara ha aderito alla Carovana Antimafia, giunta nel nostro territorio Sabato 18 Maggio: il nostro obiettivo è stato ed è quello di prendere parte alla grande lotta contro la criminalità organizzata. Il nostro lavoro cercherà costantemente di sensibilizzare i cittadini su queste tematiche, spesso sconosciute e spesso tralasciate.

· Per quanto riguarda i progetti futuri inerenti la lotta alla mafia, i GD Carrara lavoreranno per ridare vita, nella nostra città, a “Libera”, associazione di promozione sociale nata con l’obiettivo di combattere tutte le mafie. Per fare questo abbiamo l’intenzione di aprirci al dialogo con tutte le altre forze politiche interessate e con tutte le associazioni operanti in questo settore: la parola d’ordine sarà trasversalità, perché temi come questi non possono essere affrontati da una sola forza politica o da una semplice associazione, poiché necessitano di una sinergia e un’apertura costanti. Una volta dato il nostro contributo per la ricostituzione di “Libera”, sarà nel nostro interesse organizzare incontri con i membri e prendere parte a tutte le iniziative che da qui nasceranno.

Riteniamo inoltre necessario soffermarci sulle conseguenze disastrose che la mafia sta avendo nella nostra Nazione, non tralasciando la forte impronta che questi fenomeni lasciano sul nostro livello locale: per quanto riguarda il tema dei beni confiscati, la Regione Toscana ha fornito documenti che descrivono la situazione della provincia di Massa – Carrara, la quale conta, tra società, aziende e abitazioni, ben 11 beni confiscati e lasciati totalmente inutilizzati.
Oltre a tutto questo, i nostri programmi comprendono diversi aspetti dell’illegalità e tra essi figurano anche il gioco d’azzardo ed i compro oro. A tal proposito riteniamo che la possibilità di pensare a sgravi fiscali per quei locali che decidono di rimuovere le slot machine (ad esempio, la riduzione della TARES) sia un modo incisivo e costruttivo per cercare di limitare un fenomeno tristemente e costantemente dilagante.


2)    CARCERI

· Il delicatissimo tema della situazione delle carceri italiane ci vede coinvolti. Lavoreremo per sviluppare alcune campagne e iniziative che metteranno al centro dell’attenzione sia i diritti dei carcerati sia un tema importantissimo come quello riguardante il sovraffollamento: riteniamo che sensibilizzare la cittadinanza, a riguardo di una tematica così complessa e troppo poco conosciuta, sia un primo passo verso il sogno del cambiamento, quello reale.
Proprio in tale ottica ci impegneremo da subito e attivamente nella campagna in corso per le tre proposte di iniziativa popolare su Tortura, Carceri, Droghe: battaglie che, a nostro avviso, devono tornare ad essere centrali e che possono essere di certo molto utili per la risoluzione di alcune criticità all'interno delle carceri.

· Andando maggiormente nello specifico, noi GD Carrara, vogliamo creare una correlazione tra il tema delle carceri e le politiche ambientali usufruendo, per esempio, del lavoro dei carcerati per la pulizia dei nostri boschi, con la creazione di piccole cooperative sociali (tema strettamente correlato con quanto da noi proposto nel documento sulle politiche ambientali), vogliamo inoltre incentivare la creazione di corsi di formazione professionale all’interno del carcere al fine di favorirne il recupero dei detenuti limitando la futura recidività dei reati. Il tutto è già stato proposto all’interno del carcere di Massa e non tarderemo a dare un contributo anche in tal senso.


3)    CRISI ECONOMICA E POVERTA’

I membri dei Giovani Democratici di Carrara saranno lieti di intraprendere iniziative di volontariato, in collaborazione con l’ARCI, per quanto riguarda mense e, eventualmente, strutture attrezzate per il ricovero notturno di persone in difficoltà. Ci offriremo inoltre di collaborare con tutte la associazioni locali che si occupano di offrire sostegno ai disagiati, quindi anche con le associazioni religiose o di ispirazione religiosa.
Vogliamo affrontare a 360° la tematica dei “nuovi poveri” e cioè uno dei maggiori e più terribili fenomeni scaturiti dalla crisi che logora il nostro paese: è nostra intenzione intraprendere iniziative per eventuali aiuti nei loro confronti.
In quest’ottica la Regione Toscana si è già mossa e ha ufficializzato la volontà di mettere a disposizione sussidi per le persone in difficoltà: stiamo parlando di un progetto che prevede l’erogazione di un micro-credito di sussidio di 3.000 euro ad una determinata fascia di persone ( lavoratori dipendenti che almeno da due mesi non ricevono stipendio o che attendono di ricevere gli ammortizzatori sociali) utile per poter provvedere al pagamento di affitti, acquisto libri per i figli e altre necessità. Il prestito sarà personale e concesso a famiglie monoreddito o in cui entrambi i coniugi siano senza stipendio: i 3000 euro saranno erogati in un’unica rata e potranno essere restituiti in 36 mesi. La Regione Toscana fornirà una garanzia totale sul prestito, e attraverso Fidi Toscana, coprirà integralmente il costo degli interessi, fissati al 4% nominale annuo.
 Citiamo tale iniziativa per dimostrare che il tema è attuale e bisognoso di misure atte alla sua risoluzione: lavoreremo dunque, in sinergia con il partito e l’amministrazione, per poter sensibilizzare la cittadinanza sul tema e per poter elaborare proposte attuabili nel nostro territorio.

4)    CENTRI DI AGGREGAZIONE
La nostra città ha un’evidente carenza di spazi per i giovani, di centri di aggregazione e, in generale, di politiche giovanili.
A ciò si aggiunge l’allarmante dato della mancanza di spazi per la cultura, poiché cinema e teatri sono ormai un lontano ricordo e ciò è ancor più paradossale se si pensa alla storia e al fascino della nostra Carrara, nonché all’importanza che la cultura ha sempre rivestito in essa.
Riteniamo che sia doveroso ricominciare a lavorare per poter dotare il territorio di spazi per la cultura e per l’aggregazione sociale, poiché la mancanza di tali spazi genera un ulteriore problema dal punto di vista delle politiche sociali. Per i giovani (specie nella fascia d’età 13-16) avere un luogo di ritrovo, un luogo in cui poter svolgere attività culturali e ricreative è difatti qualcosa di estremamente importante.
Lavoreremo, dunque, senza sosta (in collaborazione soprattutto con la Federazione Degli Studenti, associazione studentesca che da sempre affronta in prima persona questo tema) per rimettere al centro dell’attenzione questo tema, non solo individuando quelle strutture che potrebbero risultare idonee per ospitare tali spazi, ma anche proponendo attività che possano coinvolgere un elevatissimo numero di ragazzi.
La lotta più dura sarà però sensibilizzare partito e amministrazione che spesso sembrano dimenticare questo aspetto: saremo un forte “pro-memoria” anche da questo punto di vista.

5)    RECUPERO AREE E LOCALI ABBANDONATI
Promuovere un piano di assegnazione degli spazi pubblici comunali inutilizzati. Tali spazi possono infatti essere dati ai privati che necessitano di locali per aprire attività commerciali, ad un affitto nullo o quasi nullo. I privati si dovranno prendere carico della manutenzione dei locali che resteranno proprietà del comune il quale periodicamente si accerterà delle condizioni dei propri immobili.
L’assegnazione dei locali dovrà avvenire secondo criteri prestabiliti dal Comune scegliendo i candidati, preferibilmente giovani, tra coloro che propongono la creazione delle attività commerciali più adatte a valorizzare il territorio e che rispecchino il profilo dell’imprenditore onesto.  

Il Segretario dei GD Carrara,  Mario Taurino

Il Responsabile alle Politiche Sociali della segreteria GD Carrara, Luca Lorenzini.

La Ex-Responsabile alle Politiche Sociali della segreteria GD Carrara, Carlotta Vignali.


I Giovani Democratici del Comune di Carrara.  

venerdì 10 gennaio 2014

DOCUMENTO POLITICHE CULTURALI DEI GD CARRARA

Parlare di cultura e di politiche culturali è sempre molto difficile, perché alto è il rischio di scivolare nel terreno dell’ovvio e in considerazioni qualunquiste.
Apparentemente, infatti, c’è una sostanziale concordanza nel ritenere la cultura un “qualcosa di importante” e nel lamentarsi qualora le politiche ad essa connesse siano deficitarie.
L’obiettivo sta, tuttavia, nel riuscire a trovare un modo di operare nel settore cultura che lo renda non un peso, come troppo spesso tende ad essere per le sempre più carenti casse delle amministrazioni locali, bensì una risorsa.
E come una risorsa dev’essere visto nella nostra città, perché la cultura deve arrivare a rappresentare per Carrara una vera e propria ragion d’essere, attuando politiche a lungo termine e in rapporto inscindibile con quelle relative ad altri ambiti, come il commercio, le politiche sociali e soprattutto il turismo.

Noi Giovani Democratici di Carrara riteniamo centrale nell’affrontare il tema delle politiche culturali il concetto di programmazione.
E’ solo tramite essa che si può cercare di ovviare alla penuria di risorse che caratterizza il nostro tempo e di ottimizzare gli eventi e le manifestazioni di stampo culturale.
Questa necessaria programmazione deve orientarsi tanto in una direzione “temporale”, quanto in una “territoriale”.

Dal primo punto di vista, le politiche culturali che si adottano devono riuscire a guardare oltre l’immediato ed essere finalizzate al raggiungimento di uno scopo prefissato: bisogna essere determinati nel capire che tipo di impronta culturale dare alla nostra città.
Non possiamo continuare con questa politica culturale basata su singoli eventi che - alcuni di qualità, altri meno - restano comunque sconnessi tra loro.
Non possiamo continuare con questa politica culturale che spesso sfocia in autoreferenzialità e in autocelebrazione.
Non possiamo continuare con questa politica culturale che non persegue l’unico obiettivo che potrebbe consentire a Carrara di riprendersi, e cioè la creazione di un “sistema-cultura” a tutti gli effetti.

Questo fine è, indubbiamente, molto complesso da raggiungere ma allo stesso tempo non così utopistico,in quanto la nostra storia e il nostro territorio lo consentono.
E soprattutto lo consente la nostra risorsa principale: il marmo.
E’ intorno ad esso, in particolare, che si deve cercare di costruire il sistema culturale di Carrara: ogni aspetto della lavorazione e dell’utilizzazione del marmo dev’essere “sfruttato”.

Arriviamo, a questo punto, a toccare la seconda direzione cui si faceva riferimento sopra e cioè quella “territoriale".
Perché, infatti, una programmazione “temporale” sia efficace, è necessaria un’organizzazione “nel territorio”, la quale si risolva in una concertazione tra i vari soggetti protagonisti del “sistema-cultura”.

Scendiamo più nel dettaglio, per vedere su cosa debba basarsi questo “sistema-cultura”.

·         Implementazione del sistema museale
A Carrara abbiamo un “Museo del marmo”, un “Centro per le arti plastiche” e il “Parco della Padula”, i quali ospitano esposizioni ed installazioni di vario tipo che, ovviamente, vedono protagonista il marmo.
E’ assurdo che ognuna di queste strutture operi in modo sostanzialmente sconnesso dalle altre, senza che vi sia una gestione comune che ne migliorerebbe qualità e funzionalità e ne favorirebbe la conoscenza e quindi l’affluenza di visitatori. Da non sottovalutare è, infatti, la questione circa la poca conoscenza che vi è delle strutture museali che sono state create: gli studi di marketing ci insegnano che molto spesso è più importante la presentazione e la pubblicità di un prodotto rispetto al prodotto stesso! A questo proposito, appare fondamentale il potenziamento dei servizi informativi e delle strutture ad essi finalizzate, come si dirà meglio più avanti nel documento.
A tal fine pensiamo sia necessaria una gestione accentrata dei diversi spazi, che coinvolga vari soggetti e che amministri in modo organico e coordinato le strutture museali.

·         Accademia
La nostra “Accademia di Belle Arti” è un risorsa immensa che non viene sufficientemente (per non dire affatto) valorizzata.
      Tantissimi ragazzi ogni anno vi si iscrivono dando una chiara e decisa direzione al loro    futuro ed arricchendo qui la loro preparazione artistica di varia natura.
      La città, così attenta nel prepararli, non si dimostra altrettanto attenta nel renderli partecipi         della vita culturale locale e nel metterli nella condizione di rimanere ad operare qui una             volta completato il loro percorso di studi. Si avverte al contrario una certa natura di     passaggio di questi studenti.
Compito di Carrara deve essere dunque la valorizzazione a 360° degli studenti dell’Accademia, e ciò è possibile solo in virtù di una politica di sistema museale (ma non solo) cui si faceva riferimento precedentemente.

·         Teatri
Decisamente anomala è la chiusura da ormai troppo tempo del nostro principale Teatro, “il Teatro degli Animosi”, soggetto a necessarie e onerose opere di adeguamento anti-sismico.
Sommando ciò alla chiusura del “Teatro Verdi”, conseguente al sequestro giudiziario della struttura denominata “Politeama”, il risultato è l’interruzione di una tradizione come quella teatrale e operistica, che ha da sempre caratterizzato Carrara (è vero, è in corso di svolgimentola stagione 2013-2014 del “Teatro Garibaldi”, ma tale teatro non è certo paragonabile alla bellezza e all’importanza che storicamente ha rivestito il “Teatro degli Animosi” a Carrara).
E’ necessario, quindi, concentrare risorse sulla riapertura e sul mantenimento del solo “Teatro degli Animosi” come teatro cittadino, per riuscire a portare i suoi cartelloni al livello di quelli di altre città a noi vicine (è innegabile come i cartelloni delle città di Lucca e Pisa siano, ad esempio, molto più ricchi e di qualità maggiore e come, di conseguenza, attirino più spettatori, anche da fuori città).
Non di secondaria importanza sarebbe una maggiore collaborazione con le scuole, per coinvolgere ed avvicinare i ragazzi al mondo del teatro.

·         Cinema
Carrara non ha più un cinema: ciò non può essere giustificato con la notoria crisi del settore che investe la nostra epoca, ne’ con l’esistenza di una vicina struttura multisala.
Non è necessario inseguire un modello di cinema simile a quello che si ha nella vicina “zona industriale”, ma è impensabile che la nostra città non offra nessun luogo dedicato alla proiezione di film.
Ecco perché riteniamo che Carrara debba offrire un’alternativa al cinema tradizionale, e che questa alternativa possa essere ricercata solo attraverso un cinema di un certo tipo.
In particolare, Carrara dovrebbe e potrebbe ambire ad essere città di riferimento per tale concetto di cinema, considerata anche la poca concorrenza che si avrebbe in tale settore. Questo tramite, ad esempio, organizzazione di cineforum, di spazi di discussione, di incontri con esperti di cinema e confronti con protagonisti del settore.
Crediamo che un tale obiettivo non sia così utopistico, visto il grande interesse che c’è in questo ambito e considerato il non eccessivo bisogno di grandi budget e di grandi spazi.
Come verrà ripetuto più avanti nel documento, si potrebbe pensare di dedicare degli spazi per sviluppare tale idea di cinema all’interno di un’unica struttura polifunzionale, così da poter ridurre i costi.
A questo proposito, è necessario sottolineare come i costi in realtà sarebbero relativi, dato che, ne siamo sicuri, una tale concezione di cinema costituirebbe una sicura attrazione per il pubblico e, conseguentemente, per sponsorizzazioni di privati, così da poter ammortizzare i costi (per la verità già non altissimi) che una struttura del genere potrebbe comportare.

·         Biblioteca
Il nostro comune ha tre biblioteche (Carrara, Avenza e Marina), sostanzialmente uguali e che negli anni si sono affermate più come aule studio per studenti che come vere e proprie biblioteche (Avenza, da settembre 2013, è destinata quasi esclusivamente a tale scopo).
Ben venga questa utilissima ed apprezzata funzione ma la biblioteca dovrebbe essere anche altro, dovrebbe essere un luogo che favorisca la ricerca e la consultazione di vasto materiale cartaceo e multimediale.
Questa finalità può essere raggiunta con la creazione di un'unicastruttura bibliotecaria nel nostro comune, che sia veramente moderna e funzionale e che costituisca un riferimento per chi ha bisogno di effettuare ricerche di varia natura.
Più nel concreto, riteniamo che questa unica struttura possa essere pensata nella forma di un grande centro polifunzionale, in cui centrale sia la figura della biblioteca ma che non esaurisca in essa la sua funzione (la sala cinema cui si faceva riferimento precedentemente potrebbe, ad esempio, essere inserita in un tale contesto).
Certo, siamo ben consapevoli dell’importanza, soprattutto sociale, che avrebbe la persistenza di tre strutture bibliotecarie. Tuttavia siamo anche consapevoli di trovarci di fronte ad una scelta non più procrastinabile: o mantenere l’assetto attuale, privilegiando la presenza sul territorio ma sacrificando la qualità del servizio, oppure concentrare le energie e le risorse in un’unica struttura.
Sicuramente non è una scelta facile ma riteniamo che un comune delle dimensioni di Carrara possa funzionare benissimo con un unico centro bibliotecario, collocabile proprio a Carrara, così da poter essere raggiungibile facilmente e rapidamente sia dalla costa che dai paesi a monte.
Oltre che da un evidente punto di vista geografico, la collocazione di tale struttura a Carrara è giustificabile anche per il fatto che la maggior parte delle strutture scolastiche di grado superiore (oltre all’Accademia) gravitano proprio intorno a Carrara e pertanto è per loro di vitale importanza avere vicino un punto di riferimento bibliotecario.
Come detto, la funzione di aule studio (e quella conseguente e fondamentale di centro diaggregazione) che esercitano le biblioteche è importante e non va accantonata, ma è possibile perseguirla lasciando questa funzione in certe strutture, convogliando materiale e personale qualificato nell’unica struttura bibliotecaria.
Crediamo, infatti, che l’imprescindibile funzione sociale propria del concetto stesso di biblioteca non venga meno con la creazione di un’unica struttura, in quanto verrebbero comunque lasciate nel territorio strutture che consentano ai più giovani (ma non solo) di avere un luogo dedicato allo studio e alla lettura.

·         Musica
La musica e le forme in cui essa si manifesta non sono sufficientemente centrali nella nostra città: in particolare, è difficile per i musicisti trovare spazio, viste le sempre più scarse possibilità di esibirsi.
Ciò è dovuto alla penuria di manifestazioni musicali che investe il nostro territorio, così come alla difficoltà di poter “fare musica” nei locali cittadini, a causa delle troppe restrizioni che di certo non incentivano i proprietari dei locali a dedicare serate alla musica dal vivo.
Tale lacuna va sicuramente affrontata e risolta, perché una città che vuole affermare la propria vocazione turistica, oltre che culturale, non può prescindere da tale aspetto.

·         Maggiore informazione
            E’ evidente come nel nostro comune vi sia un problema di comunicazione e di promozione degli eventi culturali che vengono organizzati, dovuto soprattutto al mancato coordinamento tra i vari protagonisti del settore.
            La creazione di un efficiente sistema-cultura, che, come detto, è il nostro obiettivo          fondamentale, non può prescindere da un potenziamento dei sistemi promozionali e dei servizi informativi per gli utenti.
            In primo luogo vanno perciò resi veramente operativi gliinfo pointsgià presenti nel nostro            territorio, facendo si che diventino sempre più efficienti e che siano sempre più un punto di riferimento per i turisti come per gli abitanti di Carrara.     
Con le stesse finalità è necessario, inoltre, creare un sito internet chiaro ed esaustivo che permetta a chiunque di capire quali siano e quando si svolgano gli eventi culturali della nostra città.
Chiedendo ciò non ci sembra di porre in essere richieste utopistiche, in quanto è evidente come la chiarezza nelle informazioni debba costituire la base di qualsiasi rapporto tra l’amministrazione pubblica e l’utenza privata, tanto più in un contesto di sistema-cultura quale quello che vogliamo realizzare.

·         Carta Cultura
            In un’ottica di coinvolgimento degli abitanti nel sistema-cultura, riteniamo fondamentale creare strumenti con cui incentivare maggiormente le persone ad essere parte attiva della vita culturale della città.
            Per questo motivo sarebbe utile predisporre  una carta che preveda, ad esempio, vantaggi per      coloro i quali si dimostrino più partecipi alle iniziative culturali di vario tipo presenti nel territorio.
            Una tale iniziativa, in particolare, dovrebbe essere indirizzata soprattutto ai giovani, in quanto il loro coinvolgimento è obiettivo imprescindibile di ogni politica culturale.


Dai vari punti toccati emerge la necessità di avviare una politica culturale che sia veramente una politica di programma e non di semplice sommatoria di eventi.

C’è bisogno di una politica e di un’amministrazione che prenda decisioni tramite la collaborazione e la concertazione delle varie categorie e dei numerosi interessi che necessariamente entrano in gioco in ogni situazione.

L’obiettivo di dotare Carrara di un proprio sistema-cultura appare come assolutamente improcrastinabile, perché solo così potremo riuscire a evitare una decadenza (non solo culturale) che sembra ormai inarrestabile e a rilanciare la nostra città, portandola ad essere un centro di vita e di bellezza quale merita di essere.




Il segretario dei GD Carrara, Mario Taurino

Il responsabile cultura dei GD Carrara, Sirio Genovesi

Il rappresentante dei GD Carrara in commissione cultura PD Carrara, Davide Lodola


I Giovani Democratici Carrara