Il tema del rapporto tra “base” e
circoli territoriali è centrale e, allo stesso tempo, estremamente delicato.
Attualmente, i circoli del
Partito Democratico sono organizzati su base territoriale avendo, almeno in
teoria, la funzione di raccogliere le istanze e i problemi concreti del
territorio e portarli negli organi dirigenti del Partito. In altre parole,
avrebbero la funzione di “antenne” locali.
Tale meccanismo però è,
oggettivamente, entrato in crisi da diversi anni, i circoli faticano sempre più
a raccogliere adesioni e a svolgere una concreta attività “politica”.
Occorre quindi chiedersi, se non
sia il caso di ripensare struttura e funzioni dei circoli, atteso che non è
ipotizzabile né auspicabile una rinuncia a queste strutture di base.
Pensiamo che sia possibile
ipotizzare, quantomeno nelle realtà locali più grandi e strutturate, una
ristrutturazione fondata su circoli tematici anziché esclusivamente
territoriali.
In altre parole, anziché
discutere di partito leggero o pesante, solido o fluido, crediamo sia
maggiormente utile discutere dell’opportunità di cambiare la funzione dei
circoli di base. il fine è quello di ottenere una maggiore attenzione ai temi
concreti, e una maggiore capacità di influenzare i lavori e le decisioni degli
organi dirigenti del partito.
Crediamo che, in questo modo, si
agevoli anche il lavoro dei dirigenti locali i quali possono contare su una
struttura più efficiente, preparata e adatta ad affrontare seriamente i
problemi.
Crediamo che quello dei “circoli
tematici” possa essere uno spunto di riflessione dal quale partire per
confrontarsi sulla struttura del partito del futuro. Un primo punto di partenza
potrebbe essere, secondo noi, la creazione di un circolo tematico dedicato alle
politiche giovanili.
Il responsabile alla
comunicazione della segreteria GD Carrara,
Michele Vanolli.
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