domenica 18 maggio 2014

INTERVENTO DEL SEGRETARIO DEI GD CARRARA AL DIBATTITO: "L'EUROPA CHE VORREI" CON S. BONAFE' E N. DANTI

Siamo ad un punto cruciale per il futuro dell’Europa e soprattutto dell’Italia.
Siamo ad un punto cruciale per i giovani europei e DUNQUE  per noi giovani italiani.

Vorrei partire proprio da qui, dalla difficoltà, che incontriamo e incontreremo, di far capire che per parlare di futuro del nostro paese dobbiamo necessariamente lavorare e impegnarci per creare un futuro diverso per l’Unione Europea.

L’ Europa per noi è una dimensione necessaria, l’unica opportunità tangibile di avere un ruolo a livello globale: schiacciati da macropotenze economiche, sostenere che la piccola “italietta” con la debole lira ce la possa fare è pura utopia, o meglio è demagogia, populismo all’ennesima potenza; dire questo significa scegliere la via più semplice, quella che preferisce comunicare alla pancia di persone disperate che vedono nell’Europa una morsa e nell’Euro un vero e proprio massacro.
Non è così: leggevo solo pochi giorni fa che uscire dall’euro sarebbe un duro colpo da ben 800 miliardi …..

Ma allora perché tutto questo odio per l’Europa in quanto tale?
Perché ci siamo allontanati così tanto dalle idee (tutte italiane) di Rossi e Spinelli?
Perché noi, fondatori dell’idea di Europa, siamo divenuti i più euroscettici di tutti?

La risposta è una: abbiamo creato condizioni tali per cui l’unica via percorribile fosse proprio l’euroscetticismo, anzi un vero e proprio spirito antieuropeista.
Dico questo perché noi siamo stati causa del nostro malessere: un malessere che è stato causato da una politica sbagliata che, con l’arrivo dell’Euro, vide nella moneta unica e nel mercato comune un’ancora di salvezza che avrebbe agito a priori: siamo stati fermi a guardare, in attesa di una manna europea che ci trasportasse nuovamente in acque ben più tranquille.
I dati credo che mi diano ragione: noi, l’Italia, nel 2002 avevamo un rapporto debito/PIL del 105% e oggi tocchiamo il 132%; il Belgio in 14 anni è passato dal 140% al 84%.
Questa vera e propria stasi politica si è vista anche altrove: direttive mai attuate con relative tirate d’orecchie, programmi di finanziamento comunitari che abbiamo preso e poi puntualmente perso o che addirittura non siamo stati in grado di prendere.
Pian piano questo ci ha fatto sentire lontani dall’Unione, vittime di essa e non capivamo che l’Italia invece era ed è vittima soltanto di se stessa.
Adesso noi tutti, socialisti ma soprattutto democratici abbiamo l’onere più grande: spiegare che l’Europa è ben altro, spiegare che l’Europa non può essere la soluzione ma può essere un’opportunità, far capire che l’Europa non è lontana ma è presente in maniera costante e reale nella nostra vita; dobbiamo convincere che anche noi vogliamo uscire ma non dall’Unione, bensì da questa errata modalità di concepire la politica europea.

Ribadisco e riprendo un concetto: l’Europa come possibilità. E’ questo il tema. E’ questo che l’unione deve rappresentare per tutti.

Un’opportunità che si fa sentire in tutti i campi: basti vedere la programmazione comunitaria 2014-2020, una programmazione che parla di MECCANISMI UNIONALI DI PROTEZIONE CIVILE e di ASILO E MIGRAZIONE,  un programma che crea fondi PER LO SVILUPPO DELLA DEMOCRAZIA E DEI DIRITTI  ma anche per quella che viene definita EUROPA CREATIVA, un’Europa che parla di SALUTE ma anche di GIUSTIZIA.
Insomma in tutti i campi, come vediamo, l’EUROPA E’ POSSIBILITA’.

E l’Europa deve essere una possibilità, specie per noi giovani: noi che forse siamo i più euroscettici o, meglio, siamo quelli che maggiormente si fanno abbagliare dagli anticonformisti, da chi urla, offende e dice che guardando alla politica non si possano che vedere mafia, ladri e, come ama dire Grillo: “merda”.

Non è così, non può essere così di fronte a un’Europa che spende per l’istruzione e per l’occupazione; non può essere così soprattutto adesso che il nostro Partito di Socialisti e Democratici europei apre il programma elettorale dicendo chiaramente: “ il programma prevede il RITORNO ALLA CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO, A UN’ECONOMIA PRODUTTIVA E UN SENSO DI COMUNITA’ E DI RISPETTO PER LE PERSONE. DESIDERIAMO CONCENTRARE IL NOSTRO IMPEGNO SU DI VOI, IN QUANTO CITTADINI ED ELETTORI, E RIDARE SPERANZA AI NOSTRI GIOVANI.”

SPERANZA: una parola stupenda che non dobbiamo sottovalutare.

In molti mi chiedono però: “come farà l’Europa a RIDARE QUESTA SPERANZA SE NON A PAROLE?”

Beh.. una prima risposta chiara, si chiama YOUTH GUARANTEE,  il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile.
Con esso sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet - Not in Education, Employment or Training). 
In sinergia con la Raccomandazione europea del 2013, l'Italia dovrà garantire ai giovani al di sotto dei 30 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale.
Un piano concreto insomma, che vuole rivedere la struttura e l’efficienza dei Centri per l’impiego; un piano che già prevede 1, 5 miliardi di euro per il nostro paese (ci tengo a sottolineare che il nostro partito vuole spenderne ancora di più); un piano che parla di apprendistato (forse il modo migliore per renderlo davvero la tipologia tipica di avviamento nel mondo del lavoro) che in Italia non decolla e di tirocini che per ora sono noti solo per essere abusati e raggirati.
Come detto, è un piano concreto che tocca punti nevralgici per l’economia e per il futuro del nostro paese:
la disoccupazione giovanile (che ha supertato il 40%)
e la condizione dei Neet, elemento in crescita dato il triste exploit della % di dispersione scolastica (ricordo che avremmo l’obiettivo 10% entro il 2020).
Un piano talmente concreto che in Toscana, terra del grandioso piano GIOVANI SI, sta addirittura già dando i frutti: la nostra regione riceverà 65 milioni di euro per il 2014 e 2015 e le richieste (dal 28 aprile a oggi) hanno già superato quota 3500.
Un piano reale insomma, concreto e visibile.

E come non citare l’importanza dell’Erasmus? Ebbene un’altra OPPORTUNITA’ vera che l’Europa ci da e che il nostro partito vuole implementare da un punto di vista di finanziamenti e da un punto di vista di programmazione e iniziative superando addirittura il c.d. ERASMUS PLUS che già metteva insieme diversi programmi di scambio preesistenti, migliorandoli.
Credo che studiare all’estero, conoscere e vivere la cultura di altri stati membri dell’Unione sia un modo eccezionale per ampliare vistosamente il proprio bagaglio culturale e, politicamente parlando, credo che sia la migliore delle pratiche per dare vita alla cittadinanza europea: concetto partorito a Maastricht ma che ha avuto ben poco seguito.

Io da giovane, da esponente di partito e da convinto europeista voglio trasmettere tutto questo e credo che non sbaglieremo nel definire l’ EUROPA, come POSSIBILITA’.

Chiudo dicendo una cosa e riprendendo quanto detto inizialmente: noi democratici abbiamo un compito davvero arduo da qui al 25 maggio.
Sarà fondamentale parlare e confrontarci, tornare nelle strade perché il nostro segretario e premier ha ragione nel dire che LA PIAZZA E’ CASA NOSTRA: dovremo essere bravi a riprenderle quelle piazze che ormai vedono solo urla e strepiti grillini di bassissimo livello; dovremo essere eccelsi nel dire che cosa quel simbolo, che racchiude PD e PSE, significhi: non è un caso che il nostro Matteo Renzi abbiamo preferito il simbolo al suo nome: sono convinto che il Segretario sia ben conscio di che cosa significhi PSE e del ruolo che avremo noi del PD; saremo noi, infatti, ad avere la fetta maggiore di parlamentari europei, saremo noi che gestiremo un delicatissimo semestre europeo…

Ecco Saremo NOI, NOI TUTTI, UNITI che potremo vincere queste elezioni e cambiare verso anche in Europa.


Nessun commento:

Posta un commento