Siamo
ad un punto cruciale per il futuro dell’Europa e soprattutto dell’Italia.
Siamo
ad un punto cruciale per i giovani europei e DUNQUE per noi giovani italiani.
Vorrei
partire proprio da qui, dalla difficoltà, che incontriamo e incontreremo, di
far capire che per parlare di futuro del nostro paese dobbiamo necessariamente
lavorare e impegnarci per creare un futuro diverso per l’Unione Europea.
L’
Europa per noi è una dimensione necessaria, l’unica opportunità tangibile di
avere un ruolo a livello globale: schiacciati da macropotenze economiche,
sostenere che la piccola “italietta” con la debole lira ce la possa fare è pura
utopia, o meglio è demagogia, populismo all’ennesima potenza; dire questo
significa scegliere la via più semplice, quella che preferisce comunicare alla
pancia di persone disperate che vedono nell’Europa una morsa e nell’Euro un
vero e proprio massacro.
Non è così: leggevo solo pochi giorni fa che uscire dall’euro sarebbe un duro colpo da ben 800 miliardi …..
Non è così: leggevo solo pochi giorni fa che uscire dall’euro sarebbe un duro colpo da ben 800 miliardi …..
Ma
allora perché tutto questo odio per l’Europa in quanto tale?
Perché
ci siamo allontanati così tanto dalle idee (tutte italiane) di Rossi e
Spinelli?
Perché
noi, fondatori dell’idea di Europa, siamo divenuti i più euroscettici di tutti?
La
risposta è una: abbiamo creato condizioni tali per cui l’unica via percorribile
fosse proprio l’euroscetticismo, anzi un vero e proprio spirito antieuropeista.
Dico
questo perché noi siamo stati causa del nostro malessere: un malessere che è
stato causato da una politica sbagliata che, con l’arrivo dell’Euro, vide nella
moneta unica e nel mercato comune un’ancora di salvezza che avrebbe agito a
priori: siamo stati fermi a guardare, in attesa di una manna europea che ci
trasportasse nuovamente in acque ben più tranquille.
I
dati credo che mi diano ragione: noi, l’Italia, nel 2002 avevamo un rapporto
debito/PIL del 105% e oggi tocchiamo il 132%; il Belgio in 14 anni è passato
dal 140% al 84%.
Questa
vera e propria stasi politica si è vista anche altrove: direttive mai attuate
con relative tirate d’orecchie, programmi di finanziamento comunitari che
abbiamo preso e poi puntualmente perso o che addirittura non siamo stati in
grado di prendere.
Pian
piano questo ci ha fatto sentire lontani dall’Unione, vittime di essa e non
capivamo che l’Italia invece era ed è vittima soltanto di se stessa.
Adesso
noi tutti, socialisti ma soprattutto democratici abbiamo l’onere più grande:
spiegare che l’Europa è ben altro, spiegare che l’Europa non può essere la
soluzione ma può essere un’opportunità, far capire che l’Europa non è lontana
ma è presente in maniera costante e reale nella nostra vita; dobbiamo
convincere che anche noi vogliamo uscire ma non dall’Unione, bensì da questa
errata modalità di concepire la politica europea.
Ribadisco
e riprendo un concetto: l’Europa come possibilità. E’ questo il tema. E’ questo
che l’unione deve rappresentare per tutti.
Un’opportunità
che si fa sentire in tutti i campi: basti vedere la programmazione comunitaria
2014-2020, una programmazione che parla di MECCANISMI UNIONALI DI PROTEZIONE
CIVILE e di ASILO E MIGRAZIONE, un
programma che crea fondi PER LO SVILUPPO DELLA DEMOCRAZIA E DEI DIRITTI ma anche per quella che viene definita EUROPA
CREATIVA, un’Europa che parla di SALUTE ma anche di GIUSTIZIA.
Insomma
in tutti i campi, come vediamo, l’EUROPA E’ POSSIBILITA’.
E
l’Europa deve essere una possibilità, specie per noi giovani: noi che forse
siamo i più euroscettici o, meglio, siamo quelli che maggiormente si fanno
abbagliare dagli anticonformisti, da chi urla, offende e dice che guardando
alla politica non si possano che vedere mafia, ladri e, come ama dire Grillo:
“merda”.
Non
è così, non può essere così di fronte a un’Europa che spende per l’istruzione e
per l’occupazione; non può essere così soprattutto adesso che il nostro Partito
di Socialisti e Democratici europei apre il programma elettorale dicendo
chiaramente: “ il programma prevede il RITORNO ALLA CREAZIONE DI POSTI DI
LAVORO, A UN’ECONOMIA PRODUTTIVA E UN SENSO DI COMUNITA’ E DI RISPETTO PER LE
PERSONE. DESIDERIAMO CONCENTRARE IL NOSTRO IMPEGNO SU DI VOI, IN QUANTO
CITTADINI ED ELETTORI, E RIDARE SPERANZA AI NOSTRI GIOVANI.”
SPERANZA:
una parola stupenda che non dobbiamo sottovalutare.
In
molti mi chiedono però: “come farà l’Europa a RIDARE QUESTA SPERANZA SE NON A
PAROLE?”
Beh..
una prima risposta chiara, si chiama YOUTH GUARANTEE, il Piano Europeo per la lotta alla
disoccupazione giovanile.
Con esso sono stati previsti dei
finanziamenti per i Paesi Membri con tassi
di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche
attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a
sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né
inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet - Not in Education,
Employment or Training).
In sinergia con la Raccomandazione europea del 2013, l'Italia dovrà garantire ai giovani
al di sotto dei 30 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro,
proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema
d'istruzione formale.
Un piano concreto insomma, che vuole
rivedere la struttura e l’efficienza dei Centri per l’impiego; un piano che già
prevede 1, 5 miliardi di euro per il nostro paese (ci tengo a sottolineare che
il nostro partito vuole spenderne ancora di più); un piano che parla di
apprendistato (forse il modo migliore per renderlo davvero la tipologia tipica
di avviamento nel mondo del lavoro) che in Italia non decolla e di tirocini che
per ora sono noti solo per essere abusati e raggirati.
Come detto, è un piano concreto che
tocca punti nevralgici per l’economia e per il futuro del nostro paese:
la disoccupazione giovanile (che ha
supertato il 40%)
e la condizione dei Neet, elemento in
crescita dato il triste exploit della % di dispersione scolastica (ricordo che
avremmo l’obiettivo 10% entro il 2020).
Un piano talmente concreto che in Toscana, terra del grandioso piano GIOVANI SI, sta addirittura già dando i frutti: la nostra regione riceverà 65 milioni di euro per il 2014 e 2015 e le richieste (dal 28 aprile a oggi) hanno già superato quota 3500.
Un piano talmente concreto che in Toscana, terra del grandioso piano GIOVANI SI, sta addirittura già dando i frutti: la nostra regione riceverà 65 milioni di euro per il 2014 e 2015 e le richieste (dal 28 aprile a oggi) hanno già superato quota 3500.
Un piano reale insomma, concreto e
visibile.
E come non citare l’importanza
dell’Erasmus? Ebbene un’altra OPPORTUNITA’ vera che l’Europa ci da e che il
nostro partito vuole implementare da un punto di vista di finanziamenti e da un
punto di vista di programmazione e iniziative superando addirittura il c.d.
ERASMUS PLUS che già metteva insieme diversi programmi di scambio preesistenti,
migliorandoli.
Credo che studiare all’estero, conoscere e vivere la cultura di altri stati membri dell’Unione sia un modo eccezionale per ampliare vistosamente il proprio bagaglio culturale e, politicamente parlando, credo che sia la migliore delle pratiche per dare vita alla cittadinanza europea: concetto partorito a Maastricht ma che ha avuto ben poco seguito.
Credo che studiare all’estero, conoscere e vivere la cultura di altri stati membri dell’Unione sia un modo eccezionale per ampliare vistosamente il proprio bagaglio culturale e, politicamente parlando, credo che sia la migliore delle pratiche per dare vita alla cittadinanza europea: concetto partorito a Maastricht ma che ha avuto ben poco seguito.
Io da giovane, da esponente di partito
e da convinto europeista voglio trasmettere tutto questo e credo che non
sbaglieremo nel definire l’ EUROPA, come POSSIBILITA’.
Chiudo dicendo una cosa e riprendendo
quanto detto inizialmente: noi democratici abbiamo un compito davvero arduo da
qui al 25 maggio.
Sarà fondamentale parlare e
confrontarci, tornare nelle strade perché il nostro segretario e premier ha
ragione nel dire che LA PIAZZA E’ CASA NOSTRA: dovremo essere bravi a
riprenderle quelle piazze che ormai vedono solo urla e strepiti grillini di
bassissimo livello; dovremo essere eccelsi nel dire che cosa quel simbolo, che
racchiude PD e PSE, significhi: non è un caso che il nostro Matteo Renzi
abbiamo preferito il simbolo al suo nome: sono convinto che il Segretario sia
ben conscio di che cosa significhi PSE e del ruolo che avremo noi del PD;
saremo noi, infatti, ad avere la fetta maggiore di parlamentari europei, saremo
noi che gestiremo un delicatissimo semestre europeo…
Ecco Saremo NOI, NOI TUTTI, UNITI che
potremo vincere queste elezioni e cambiare verso anche in Europa.
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