Domenica 14 Aprile si è svolto
a Massa il ballottaggio fra i due candidati che avevano ottenuto il maggior
numero di voti al primo turno: Alessandro Volpi e Domenico Ceccotti.
Il primo aveva un vantaggio
consistente rispetto al secondo, di circa 950 voti e partiva quindi da
favorito, anche grazie all’appoggio pubblico dei comitati di Bertocchi, Venè ed Evangelisti,
usciti sconfitti una settimana prima.
Alla fine i votanti sono stati
7886, circa il 68% rispetto a quelli che avevano votato al primo turno, il calo
fisiologico previsto c’è stato ma è da considerarsi comunque un buon segnale di
partecipazione.
La vittoria netta se la
aggiudica Alessandro Volpi che con 4668 voti supera il 59% e distanzia di 1500
voti, quasi venti punti percentuali, il rivale Domenico Ceccotti.
Analizzando il voto nel
dettaglio c’è da notare come Volpi abbia saputo intercettare il voto di opinione,
aggiudicandosi 12 sezioni e raggiungendo il 30% anche a Romagnano, feudo di
Ceccotti. Mentre il cosiddetto “voto militarizzato” premia l’assessore
provinciale del Pd solo in 2 sezioni.
Credo che queste Primarie ci
lascino la speranza che qualcosa nel centrosinistra massese stia cambiando. Se
un gruppo di persone, lontane dai poteri forti della politica massese, in pochi
mesi di incontri aperti a tutti i cittadini hanno saputo costruire un percorso
che ha raccolto così tanti consensi da battere il candidato appoggiato dalla
dirigenza del Pd di Massa, forse c’è ancora posto a Massa per una politica
fatta in mezzo alla gente e non nelle segrete stanze di un palazzo.
Adesso ci attende la sfida più
grande, quella del 26 e 27 Maggio, quando ci saranno le vere elezioni.
Il mio invito è che ci si
confronti all’interno della coalizione per presentare alla città una proposta
credibile, di forte cambiamento e discontinuità con il passato, nelle persone e
nelle idee.
Sono convinto che Alessandro
Volpi sia la persona giusta per riunificare tutto il centrosinistra e per
portare questo messaggio di cambiamento e passione politica, e soprattutto sono
sicuro che il percorso che ha iniziato con tutti i cittadini nelle riunioni
alla Comasca sia un modello valido da seguire e che risulterà la carta vincente
da giocare alle Amministrative: la carta della Buona Politica contro
l’Antipolitica.
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